Assassinio a Venezia, la recensione: un Poirot tutto nuovo

Assassinio a Venezia, la recensione del film

L’attore shakespeariano per eccellenza del nostro tempo, Kenneth Branagh, si cimenta per la terza volta da regista e protagonista in un’avventura di Hercule Poirot, nato dalla penna fortunata di Agatha Christie. Il personaggio letterario è nato simultaneamente al successo della scrittrice, il suo primo eroe, il suo primo romanzo ed il suo primo successo. Il romanzo The Mysterious Affair at Styles venne pubblicato per la prima volta nel 1920 ed ottenne subito un notevole successo editoriale. In Italia, invece, il libro sarebbe arrivato solo nel 1933 con il titolo Poirot a Styles Court.

Il film 20th Century Studios Assassinio a Venezia (trailer), terzo thriller su Poirot diretto dal vincitore del premio Oscar® Kenneth Branagh, si basa sul romanzo Hallowe’en party conosciuto in Italia come Poirot e la strage degli innocenti. Il film è interpretato da Branagh, che veste i panni del famoso detective Hercule Poirot, insieme ad un cast che include anche Kyle Allen, Riccardo Scamarcio e Michelle Yeoh.

Il film in questione è tratto da un testo meno noto dei precedenti e, contrariamente al libro originale, lo sceneggiatore Michael Green sposta l’ambientazione dal villaggio inglese immaginario di Woodleigh Common a Venezia. Anche i personaggi subiscono dei cambiamenti importanti e la medium interpretata dalla brillante Michelle Yeoh, seppur derivi vagamente dalla strega del villaggio presente nel libro, è una figura del tutto nuova. Gli elementi paranormali o supposti tali, invece, vengono spinti al massimo nell’adattamento ma sono molto più rarefatti e confusi nel libro originale. Branagh punta molto meno sulla suggestione dei panorami, la storia è claustrofobica e chiusa nella lugubre palazzina veneziana e si concentra su sussurri, rumori e primi piani degli attori. Ne emerge un racconto soffocante ed oscuro che crea un’ottima atmosfera inquietante ma forse risulta anche troppo efficace, stancando l’attenzione dello spettatore.

Ambientato in una Venezia del secondo dopoguerra, alla vigilia di Ognissanti, Assassinio a Venezia è un mistero che vede un Poirot in pensione ed in esilio volontario in Italia, che partecipa annoiato e riluttante ad una seduta spiritica in un palazzo decadente e spettrale. Quando avviene un omicidio brutale ed inspiegabile, il detective riscopre sé stesso e tenta di risolvere il delitto prima che la tempesta in laguna si calmi e l’assassino riesca a fuggire.

assassinio a venezia, la recensione del film

Agatha Christie ha scritto 66 romanzi e 33 di questi hanno per protagonista il detective belga Hercule Poirot, a cui vanno aggiunte 5 raccolte di racconti e un romanzo postumo scritto nel 1954 ma pubblicato nel 2014, sempre dedicato a Poirot. Naturalmente la Christie ha anche creato l’altrettanto mitica Miss Marple senza la quale non avremmo mai avuto le donne investigatrici della letteratura e della tv moderna. Basti ricordare che al cinema l’infallibile signora Marple è stata interpretata prima dalla gloriosa Gracie Fields e, dopo il successo al cinema negli anni 70 dei film di Poirot, nel 1980 dall’iconica Angela Lansbury, che solo dopo avrebbe sfruttato il successo cambiando detective femminile e lanciando sul mercato audiovisivo la famosa Jessica Beatrice Fletcher della serie Murder, she wrote, nota in Italia come La signora in giallo. Non dimentichiamo, del resto, che la prima avventura di Miss Marple si chiama in inglese Murder, she said.

Nel corso degli anni a susseguirsi nella parte dell’investigatore Poirot ci sono stati ben 14 attori per 12 film, diverse miniserie ed una lunga serie tv di 70 puntate. Il primo Poirot che ha davvero lasciato il segno nella Storia del cinema è stato sicuramente Albert Finney, interprete del blockbuster del 1974 Assassinio sull’Orient Express che, oltre ad avvalersi della regia del talentuoso Sidney Lumet, indimenticabile firma di opere come La parola ai giurati, Serpico, Quel pomeriggio di un giorno da cani e Quinto potere, poté contare su attori del calibro di Sean Connery, Lauren Bacall, Ingrid Bergman e l’iconico Anthony Perkins di Psycho. Nel 1978, grazie al film Assassinio sul Nilo, Peter Ustinov sarebbe diventato uno dei Poirot più amati e longevi della Storia con due film per il cinema e quattro film per la televisione.

Nel 2017 Kenneth Branagh prende le redini della saga rifacendo con coraggio e notevole successo il classico Assassinio sull’Orient Express, sicuramente il libro più adattato negli anni fra cinema e televisione, cambiando i nomi dei personaggi per cercare di evitare che il film del 1974 facesse troppo da spoiler. Il cast del primo Poirot di Branagh potrà contare su giganti del calibro di Johnny Depp, Judy Dench e Penelope Cruz. Nel 2018 la BBC realizza una miniserie con John Malkovich nei panni dell’investigatore belga e Rupper Grint nei panni di un detective alle prime armi, basata sul classico The ABC Murders (in Italia uscirà come La serie infernale). Branagh tornerà al cinema nel 2022 con un nuovo adattamento di Assassinio sul Nilo che confermerà l’artista inglese per capacità recitative e abilità registica. Il film, inoltre, può contare su stelle del calibro di Gal Gadot e Annette Being.

In questo terzo film la struttura sembra più debole, la trama più faticosa ed il ritmo meno sostenuto; se da una parte si tratta del Poirot più coraggioso per temi e stravolgimenti del testo dall’altra sembra quello meno efficace, con minore impatto ed una resa scenica meno sontuosa. Forse resterà alla Storia come il Poirot minore di Branagh, ma non ci sono dubbi che rivedere l’attore di Belfast indossare l’abito dell’investigatore belga risveglierà la gioia e l’affetto dei fan della serie. Nonostante il film sembra più adatto per amanti del genere che per tutto il pubblico, è pur sempre un caso di omicidio raccontato con grande classe.

Il film è in sala dal 14 settembre

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