Oppenheimer, la recensione: La terra infine, trema

Oppenheimer, la recensione Dasscinemag

La sala ruggisce. I sedili sembrano in procinto di staccarsi e le orecchie fanno male. Oppenheimer (trailer), l’ultima fatica di Christopher Nolan (che ci tiene a ricordare che il suo è un film scritto e diretto per la sala cinematografica), inizia con un tumulto di suoni ed immagini che richiamano il mondo quantistico e le varie fasi delle esplosioni, facendo subito intuire cosa intendesse il regista con le sue parole.

Un inizio che preannuncia un viaggio, quasi fantastico, all’interno della storia di uno degli uomini più importanti del XX secolo: Julius Robert Oppenheimer è un importante fisico statunitense che ha portato enormi contributi nella fisica moderna e, più in particolare, nella meccanica quantistica. Universalmente riconosciuto per essere a capo della direzione del Progetto Manhattan, progetto che porterà alla creazione della prima bomba atomica. Il taglio registico scelto da Nolan richiama a tutti quei film storici ricostruiti nei tribunali (citando un film italiano: Il Traditore) con la differenza che in questo caso la storia viene ricostruita da Oppenheimer (Cillian Murphy) e dall’ammiraglio Lewis Strauss (Robert Downey Jr.), avanzando per frammenti e salti temporali, fino a ricostruire con grande accuratezza le vicende più importanti.

Una pellicola dalla durata di tre ore è un grosso azzardo verso il pubblico contemporaneo, ancor di più se i temi trattati oscillano fra complicate intuizioni sulla fisica e giochi di potere. Infatti, il film è alternato da momenti di grande suspense, in cui la narrazione viene dilatata, l’impianto audio avvolge lo spettatore e le immagini quasi si immobilizzano, a momenti in cui vi sono semplicemente lunghe scene di dialoghi, dove vengono richiamati sempre gli stessi nomi, le stesse vicende e sostanzialmente non succede nulla. Non bisogna fraintendere però, perché Oppenheimer lascia comunque senza fiato; l’interpretazione magistrale di Cillian Murphy, unita ad una scrittura ben riuscita, coinvolge lo spettatore come poche altre pellicole. Il resto del cast non è da meno. Emily Blunt nei panni di Kitty Oppenheimer e Florence Pugh interprete di Jean Tatlock, propongono delle figure femminili quasi iconiche, tutt’altro che marginali. Anche Robert Downey Jr. regala una visione molto interessante dell’ammiraglio Strauss, mantenendo un livello di recitazione veramente alto per tutta la durata della pellicola. Gli effetti speciali, marchio di fabbrica del regista, sono di grande pregio.

Oppenheimer, la recensione dasscinemag

La volontà di Nolan nel ricreare il più possibile un ambiente realistico, concentrato sui dettagli ambientali e sulle sfumature dei personaggi principali, viene percepita fin da subito; lo spettatore si trova nella condizione perfetta per assorbire la tensione, il chiasso delle folle e i violentissimi urti delle bombe. Ritorna alla direzione della fotografia Hoyte van Hoytema, che già aveva collaborato con il regista in Dunkirk, Interstellar e Tenet, con una fotografia, talvolta in bianco e nero e talvolta a colori, fatta di toni freddi che richiama quasi all’esterna freddezza del dottor Oppenheimer. La macchina da presa è dinamica, in continuo movimento e sempre pronta a cogliere quei piccoli dettagli che rendono questo film grande, immobile solo nei piccoli momenti di calma o nelle situazioni più formali.

Oppenheimer è un prodotto che si è venduto bene fin dal suo annuncio, aumentando a dismisura le aspettative, riuscendo a soddisfarle giocando sulla narrazione e la spettacolarità. In un contesto animato, a livello bellico, come quello in cui viviamo: con la guerra in Ucraina, la minaccia nucleare della Russia e la crisi energetica, la pellicola assume aspetti molto moderni interrogandosi sul ruolo del nucleare in una società che conosce i suoi effetti e che in futuro potrebbe diventarne dipendente. Oggi si teme una guerra nucleare a livelli simili a quelli della Guerra Fredda e il dibattito internazionale è ancora molto acceso sull’avere o meno tali armi di distruzione nel proprio arsenale. Ciò che Oppenheimer ha messo in luce, però, è che dal Trinity Test il mondo è cambiato e le conseguenze di ciò continueranno a manifestarsi anche negli anni a venire.

Il film esce nelle sale il 23 Agosto.

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