I peggiori giorni, la recensione: una commedia di dramma e comicità a quattro episodi

Il 1° gennaio 2023 usciva nelle sale italiane I migliori giorni, una commedia diretta, in parte scritta e recitata da Edoardo Leo e Massimiliano Bruno. Si tratta di una storia di quattro episodi ognuno con eventi e personaggi differenti, ma tutti incentrati sulle festività: una vigilia di Natale, un Capodanno, un San Valentino e un 8 Marzo. Dal 14 Agosto è uscita la seconda parte, se così si può definire, dell’opera: I peggiori giorni (trailer). Entrambi i film raccontano in tono dissacrante ma comico alcune delle festività del nostro calendario per riflettere sulle dinamiche che si vengono a creare fra amici, parenti e conoscenti nelle suddette ricorrenze. A differenza del primo film, I peggiori giorni sceglie una festività per ciascuna stagione dell’anno: il Natale, il 1° maggio, il Ferragosto e infine Halloween.

Nel primo episodio vediamo in azione i registi Edoardo Leo e Massimiliano Bruno nei panni di due fratelli che, insieme alla sorella (Anna Foglietta) dovranno passare la vigilia insonni: il padre della famiglia (Renato Carpentieri) ha rivelato di essere ammalato e ha avanzato ai suoi figli una scomoda proposta per migliorare la sua salute. Riusciranno i tre fratelli, già poco propensi ad andare d’amore e d’accordo, a trovare una soluzione congiunta? Nel secondo episodio troviamo un ricco imprenditore (Fabrizio Bentivoglio) ed un operaio sottopagato (Giuseppe Battiston). Entrambi si sono recati nella fabbrica dove lavorano, che però quel giorno è deserta per la festa dei lavoratori. Entrambi sono lì con un preciso e sinistro intento, ma gli eventi nati dal loro incontro ribalteranno in continuazione la sorte dei personaggi.

Nel terzo episodio, invece, si vedrà il confronto fra due coppie di genitori, vicini di casa e legati da un evento che rovinerà i festeggiamenti di Ferragosto. I genitori (Anna Ferzetti e Neri Marcoré) della giovane Chiara dovranno rivelare ai vicini (Claudia Pandolfi e Ricky Memphis) che cosa è accaduto alla loro figlia quella notte di Agosto. Nel quarto ed ultimo episodio troviamo un padre depresso (Rocco Papaleo) e la sua intraprendente figlia (Sara Baccarini). Quest’ultima dovrà chiedere al padre di partecipare, da ex mago in pensione, ad uno spettacolo di magia organizzato in vista di Halloween. C’è però un problema: lo show è nella villa di un ricco uomo che ha da tempo un conto in sospeso con il protagonista.

I peggiori giorni, la recensione del film

Tutti gli episodi del film si distinguono per la teatralità dei personaggi: la loro caratterizzazione ed articolazione drammatica rappresenta il motore delle storie. Ognuno dei protagonisti esprime con successo una compresenza di dramma e comicità che tiene viva e in tensione l’attenzione dello spettatore. Altrettanta centralità viene data ai vari elementi ed oggetti che compongono il sottotesto narrativo delle storie. Soprattutto negli ultimi episodi si assiste ad una crescente predominanza di particolari e gesti che strizzano l’occhio allo spettatore, talvolta con significati più espliciti, altre volte con rimandi meno inquadrabili, che stimolano di conseguenza la curiosità dello spettatore, già alimentata dalla scelta di concludere ogni episodio con un finale quasi mai esaustivo.

Nonostante Agosto possa non sembrare il mese più giusto per guardare un film che spazia in tutte le stagioni dell’anno, I peggiori giorni può rappresentare una buona scelta per passare un paio d’ore al cinema in queste settimane di estate.

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One thought on “I peggiori giorni, la recensione: una commedia di dramma e comicità a quattro episodi

  1. Il primo episodio devo dire che mi è sembrato molto bello e lo ho visto volentieri, poi.. soprattutto nel terzo.. la solita retorica femminista, terzomondista di certa finta sinistra che invece di stare con i lavoratori e veramente con chi ha bisogno difende il mondo dal “pericolosissimo” maschio cattivo. Una sorta di anti i smo al contrario.. dove al posto dei discriminati ci sono i maschi.
    Non dicono mai per esempio che in un mondo che descrivono come tanto “patriarcale”, la maggioranza dei senzatetto sono uomini… se fosse davvero patriarcale questo non sarebbe possibile.
    non gli fa comodo, fanno vedere solo quello che gli fa comodo.. a me hanno stancato.

    Quindi fatemi capire:
    Il padre intellettuale non va bene perché lo ridicolizzano.
    Il padre se non interviene con forza poi viene definito “senza pa l le” ho ripetuto le stesse parole che si sentono nel film.
    Immaginate se gli stessi epiteti fossero stati usati contro una donna? si sarebbe parlato di violenza sulle donne per mesi.. invece siccome ad essere offeso è un maschio, allora va tutto bene per questa falsa ideologia.. e le donne sarebbero tutte buone e sante? io avrei centinaia di casi di cronaca di quando l’informazione non era segretata che dicono anche cose diverse… è sempre sbagliato generalizzare, sia che la vittima sia uomo, sia che sia donna.

    avete stancato con questa retorica alla quale anche moltissime donne stanno reagendo fra l’altro perché non si ci identificano. Questa ideologia non rappresenta l’intero genere femminile nemmeno ma solo una singola parte potente che ha potere nei media.

    Il padre che da uno schiaffo al figlio che ha sbagliato diventa un violento cattivo cattivo..secondo questi.. e il figlio che va a piangere abbracciato alla madre, facendo finta di non capire che la madre magari sarebbe stata per dargli l’ergastolo senza processo in situazioni del genere magari.. (è un modo di dire che per quanto il padre abbia usato la forza, era la madre quella più propensa ad appoggiare una eventuale denuncia contro di lui).

    Il figlio che fa qualcosa con una ragazza mentre dorme e pubblica le foto senza il suo consenso.. se è vero.. è ovvio che sia sbagliato e colpevole, non ci piove, ma non mi piace che venga usato per fare la solita propaganda antimaschile misandrica di certa sinistra.
    Il cinema dovrebbe essere libero dalla politica.. né destra né sinistra.
    Io ormai guardo quasi solo film degli anni ’80 per evitare queste litanie tutte uguali. Seppur non era perfetto, per assurdo, i registi non erano schiavi del dover ribadire sempre i soliti 4 concetti in croce del politicamente corretto. Quindi erano più liberi..

    Usare un caso singolo per colpevolizzare milioni di persone.. questo è sbagliatissimo.
    Guardando film del genere mi viene in mente una sola domanda: hanno capito che stanno facendo vincere l’estrema destra in tutto il mondo? Questa usanza viene dagli USA dove i dem avevano un grandissimo potere.. e infatti la gente ha fatto capire che questo indottrinamento non gli piaceva e ha vinto Trump.

    La loro propaganda spalmata in quasi ogni film, ogni serie tv.. ha stancato e genera l’effetto opposto. Io che seguo decine di ore alla settimana di poltica.. vorrei staccare quando vedo un film, non vedere i soliti messaggini copia incollati.
    Quando vedo film del genere mi sembra di vedere la propaganda di certi partiti: Simili argomentazioni, luoghi comuni ripetuti 10, 100, 1000, un milione di volte. Che barba e che noia e che noia che barba.

    Forse la gente che non segue la politica non se ne accorge nemmeno.. e ride alle battute. Invece c’è tanto su cui riflettere.
    è il mio parere personale, spero che non offenda nessuno, non è mia intenzione ma solo di poterlo esprimere.
    Carino comunque l’episodio anche dell’imprenditore.. peccato che abbiano rovinato tutto con la solita retorica pseudofemminista in quello dopo.

    P.s: è il mio parere personale, non voglio offendere nessuno e spero che non dia fastidio a nessuno.

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