E.T.: L’alieno in BMX fa sognare generazioni da 40 anni

E.T. : L’alieno in Bmx che fa sognare generazioni da 40 anni!

«E.T. telefono casa»: è questa la prima frase che ci viene in mente se pensiamo a quell’alieno color marroncino e grigiastro, che da tempo sorvola nelle nostre case passando dalle videocassette ai lettori Blu-Ray, per poi depositarsi sulle piattaforme online. Dopo averlo presentato in anteprima al Festival Di Cannes, l’11 giugno del 1982 Steven Spielberg porta sul grande schermo E.T. L’extraterrestre (trailer) dando vita ad uno dei suoi più grandi capolavori sci-fi. L’idea è nata dallo stesso regista che dopo la separazione dei genitori inventò un amico immaginario, al suo fianco ogni giorno per potergli fare compagnia. Mise poi su carta l’invenzione in età adulta, grazie all’aiuto della sceneggiatrice Melissa Mathison che in meno di due mesi scrisse la prima bozza della sceneggiatura.

Il film fu riufiutato in un primo momento dalla Columbia Pictures, ma fortunatamente fu preso poi a carico dalla Universal, che iniziò le riprese nell’arco del 1981. Una sceneggiatura così attraente non poteva rimanere in uno degli scaffali impolverati di qualche casa di produzione: E.T. aveva bisogno di atterrare sul nostro pianeta. Scontato dire che il film ricevette nove nomination alla notte degli Oscar e ne vinse quattro, tra i quali miglior colonna sonora originale, migliori effetti speciali, miglior suono e miglior montaggio sonoro. Insomma, la ricetta perfetta per un ottimo film di fanstascienza pronto a divenire col passare degli anni una delle migliori pellicole di tutti i tempi. Gli incassi del film superarono addirittura Guerre Stellari  conservando il primato fino al 1993, anno in cui venne superato da Jurassic Park, sempre frutto della creatività del genio di Spielberg.

Come ogni film divenuto poi un successo a scala mondiale, anche E.T. ha avuto bisogno di diverse collaborazioni sia a livello pratico che a livello creativo. Il regista, difatti, diede vita alla creatura aliena grazie all’aiuto di Carlo Rambaldi, effettista e artista italiano, che aveva già dato una mano a Spielberg per Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977). Nacque così l’extraterrestre dal collo lungo, alto un metro e con i piedi grassocci pronto a prendere il volo su una BMX magica guidata dal suo migliore amico umano Elliot (Henry Thomas).

A proposito di quest’ultima, l’idea del velocipede volante si rifà niente di meno che ad un regista neorealista italiano: Vittorio De Sica. Era il 1951 e quest’ultimo montava a Milano un grande set a cielo aperto per il film scritto con Cesare Zavattini: Miracolo a Milano. Nel film, i due protagonisti (Emma Gramatica e Francesco Golisano), sfuggono alla polizia spiccando il volo su una scopa lasciandosi alle spalle il Duomo di Milano. Spielberg, ne rimase così folgorato che decise di omaggiare il regista neorealista riprendendo l’idea e portandola nel suo film, dando così vita all’iconica scena in cui Elliot ed E.T. prendono il volo su una bici.

Sorvolando gli anni e arrivando al nostro millennio, non possiamo far altro che notare che in una famosa serie Netflix vi è un chiaro riferimento al film del 1982: Stranger Things. Gli autori, i fratelli Duffer, hanno chiaramente ammesso che i loro personaggi hanno preso ispirazione dal film di Spielberg: Undici (Millie Bobby Brown) è paragonata ad E.T., mentre Mike (Finn Wolfhard) rappresenta Elliot. I riferimenti al film sono velati ma chiari: nella camera di Dustin (Gaten Matarazzo), ad esempio, appare il pupazzo di E.T., mentre, in un episodio, Unidici si traveste da fantasma per la festa di Halloween, proprio come fa Elliot nel travestire l’extraterrestre per la stessa occasione ed ancora, nella terza stagione della serie, Max (Sadie Sink), utilizza frequentemente una BMX, velocipede usato nella famosa scena del fim di Spielberg e predisposto poi a diventare simbolo del film.

E.T. approfondimento 40 anni dopo

Forse il bambino con il caschetto castano non era altro che la versione del regista da piccolo, che condivideva con l’amico immaginario le notti più buie dopo il divorzio dei genitori. Sorprendente e geniale pensare che che negli anni la loro amicizia è rimasta nell’immaginario collettivo, facendo sognare le generazioni e migliaia di bambini che si affacciano per la prima volta ai film di fantascienza e vedono in E.T il proprio amico, che di tanto in tanto vola tra le costellazioni.

L’alieno dagli occhi tondi, con il sorrisino stampato sul volto e con quel dito luminoso pronto ad illuminare la creatività e l’immaginazione di ogni bambino, l’ha reso speciale di generazione in generazione portando alla creazione di gadget, videogiochi ed anche alle famose biciclette realizzate in suo onore. Spielberg ha portato al cinema l’innocenza e la bontà che solo i bambini hanno, riprendendo un po’ la sua vita da bambino e trascrivendola su uno storyboard con una buona dose di fantasy, avventura e tanti effetti speciali, che insieme alla colonna sonora di John Williams hanno dato vita al capolavoro perfetto.

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