The Equalizer 3, la recensione: un sequel necessario?

The Equalizer 3, la recensione del film

The Equalizer 3 (trailer) si sposta in Italia ed affronta, con il suo consueto passo veloce e brutale, il crimine organizzato meridionale. La prima domanda che lo spettatore è indotto a farsi è se il formato della serie sia ancora in grado di reggere il tempo dopo quasi quarant’anni dalla prima avventura. La seconda domanda è quella sui luoghi comuni e cliché sull’Italia che solo uno spettatore nato in questo Paese si farà.

La serie televisiva The Equalizer, nota in Italia come Un giustiziere a New York, è andata in onda negli States dal 1985 al 1989 raccogliendo molti consensi e rappresentando il vertice della carriera dell’attore inglese Edward Woodward. La serie è stata creata da Richard Lindheim che ne ha scritto le 88 puntate e ha partecipato anche alla stesura dei film con Denzel Washington, incluso anche l’ultimo capitolo in uscita nelle sale italiane adesso. Lindheim per il progetto degli anni 80 è stato affiancato da Michael Sloan, un veterano della televisione americana che può vantare nel suo curriculum serie di successo come Colombo, Quincy, Battlestar Galactica e Baywatch.

Dopo un lungo periodo di silenzio il format di Equalizer è tornato in gioco ripreso in mano da Richard Wenk che, con la collaborazione degli autori originali, ha trasformato il personaggio di Robert McCall su misura per Washington avvalendosi della regia di Antoine Fuqua, nel 2014, riaprendo e rinnovando il formato originale. La fortunata squadra di Wenk alla sceneggiatura, Fuqua alla regia e Washington come protagonista è stata riconfermata nel 2018 con il secondo film della serie cinematografica. Nel 2021 il format di Equalizer si è ulteriormente arricchito grazie ad una nuova serie televisiva, con Queen Latifah nella parte di Robyn McCall, sviluppata da Andrew W. Marlowe e Terri Edda Miller già creatori della fortunata serie Castle che ad oggi può contare già 47 puntate trasmesse.

The Equalizer 3, la recensione del film

Nel 2023 la squadra vincente dei precedenti due film si riconferma lasciando gli States per la volta dell’Italia, prima la Sicilia e poi la Campania, per una variante in un contesto criminale che basa buona parte dell’atmosfera sugli stereotipi con camorristi che citano la serie italiana Gomorra e una classe dirigente italiana debole quando onesta e corrotta quando potente. Nella parte del mentore il casting dimostra di conoscere la storia del poliziesco italiano scegliendo l’iconico Remo Girone, indimenticabile cattivo nelle prime serie e poi buono pentito nelle ultime del cult nostrano La Piovra. Nel primo film dell’adattamento cinematografico Washington proteggeva e salvava una prostituta dalla mafia russa, questa volta la prostituta siamo noi italiani e la mafia è la camorra.

Il film lascia molte perplessità, si resta in dubbio fin dall’inizio su un carabiniere che raccoglie il protagonista in mezzo ad una strada con una pallottola in corpo e, invece di portarlo in ospedale ed avviare un indagine adeguata, lo porta in segreto da un medico privato e conserva le sue valigie senza aprirle. I dubbi aumentano quando una ragazza fa esplorare a Washington i sapori dell’Italia portandolo ad una festa ricca di bancarelle gastronomiche tipiche ma gli offre un kebab. Ogni dubbio viene poi confermato quando siamo costretti a sopportare durante il film anche stereotipate panoramiche di paeselli campani con la Turandot di Giacomo Puccini come musica di sottofondo.

Per gli italiani il film è un po’ imbarazzante, i cattivi sono semplici e grezzi e recitano in mezzo dialetto mentre le istituzioni sono inaffidabili e corrotte; sembra che per risolvere i problemi degli italiani ci voglia un vero americano. Il vertice dell’imbarazzo si raggiunge con una testa gigante di Benito Mussolini messa in bella mostra nella casa patronale del boss camorrista. The Equalizer 3 soffre il passare del tempo e la leggerezza con cui si ritrae l’Italia non aiuterà il suo successo nel nostro Paese. Nella somma, si tratta di un film d’azione un po’ fiacco, con alcune scene violente molto pregevoli ed un protagonista un po’ spaesato che punta più sull’affetto del pubblico che sull’efficacia della scrittura del personaggio.

The Equalizer 3 è in sala dal 30 agosto.

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