L’ultima volta che siamo stati bambini, la recensione: l’esordio alla regia di Claudio Bisio

l'ultima volta che siamo stati bambini, la recensione del film

L’ultima volta che siamo stati bambini (trailer) è l’esordio alla regia di Claudio Bisio e sarà al cinema dal 12 ottobre 2023, poco prima dell’anniversario del rastrellamento del ghetto, avvenuto il 16 ottobre 1943. Il film è prodotto da Solea, BartlebyFilm in associazione con Medusa Film ed è tratto dall’omonimo romanzo di Fabio Bartolomei del 2018.

Siamo a Roma, nell’estate del 1943. Quattro bambini, Italo (Vincenzo Sebastiani), Cosimo (Alessio Di Domenicantonio), Vanda (Carlotta De Leonardis) e Riccardo (Lorenzo Mc Govern Zaini) giocano a fare la guerra, mentre attorno a loro risuonano le bombe della guerra vera. Non potrebbero essere più diversi: Italo è il figlio di un Federale fascista, Cosimo ha il padre al confino, Vanda è un’orfana e vive in un convento di suore, mentre Riccardo è figlio di due negozianti ebrei. Ma la diversità non impedisce loro di creare un’amicizia profonda siglata da un patto “di sputo”, non di “sangue”, perché sono pur sempre bambini che hanno paura di tagliarsi. Vivranno un’estate magica, per loro la guerra è un gioco: una missione avventurosa in un cortile dove loro sono gli eroi. Ma quando il 16 ottobre, Riccardo viene portato via dai tedeschi insieme ad oltre mille persone del Ghetto, la magia di colpo scompare. I tre amici non hanno dubbi: devono a tutti i costi riportare il loro amico a casa, del resto hanno un patto “di sputo” da onorare. 

Partono, quindi, per una missione di soccorso, seguendo un sentiero tracciato dai binari di un treno, verso la Germania che è lontana “solo poco poco”. La loro fuga darà il via a una seconda, disperata, missione di soccorso, quella della suora Agnese (Marianna Fontana), dell’orfanotrofio in cui vive Vanda e di un militare in convalescenza, Vittorio (Federico Cesari), fratello di Italo. I due giovani partono con la speranza di trovare i piccoli fuggiaschi in poche ore, ma anche il loro viaggio prenderà una piega inaspettata. In un’Italia lacerata dalla guerra, i bambini e i giovani adulti scopriranno qualcosa su loro stessi e cambieranno per sempre: capiranno meglio il mondo che li circonda e vedranno la morte, tra avventure spericolate e un desiderio di libertà da pagare a caro prezzo. Il viaggio creerà legami indissolubili, ma costituirà anche, per i bambini, l’ultima tappa della loro infanzia.

Bisio racconta l’orrore della guerra senza mostrarlo in modo esplicito, ma riuscendo comunque a trasmetterlo a noi spettatori. Racconta la tragedia con un tono da commedia, attraverso il punto di vista disincantato e inconsapevole di tre bambini. Il film riesce a far arrivare la verità, sebbene plasmata dallo sguardo dei tre ragazzini che, con una potente fantasia, trasformano la realtà misera di quegli anni in un gioco. L’amicizia diventa l’unica fonte di consolazione e il motivo che spinge loro ad andare avanti, a non fermarsi nonostante la fame, la stanchezza, la paura. L’ultima volta che siamo stati bambini è una favola amara ed innocente che tutti, soprattutto i più piccoli, dovrebbero vedere.

Al cinema dal 12 ottobre.

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