Presentato alla 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma, in coproduzione con Alice nella Città, Poker Face (trailer) è il secondo film da regista per Russell Crowe (il precedente è The Water Diviner) e scritto nel giro di 13 giorni.
Jake (Russell Crowe), giocatore d’azzardo miliardario, organizza nella propria casa una partita a Texas Hold’em con i suoi quattro amici d’infanzia, Alex (Aden Young) , Drew (RZA), Paul (Steve Bastoni) e Michael (Liam Hemsworth). Ma nel corso della serata emergeranno scomode verità e la sua casa diventerà oggetto di rapina da parte di Victor (Paul Tassone), fratello di Paul, che con Jake ha un conto in sospeso.
Quello di Crowe vorrebbe essere un’elogio dell’amicizia e dell’amore e allo stesso tempo una riflessione sull’elaborazione del lutto e sul rapporto padre/figli. Jake ha infatti perso sua moglie in un incidente d’auto ed è rimasto l’unico punto di riferimento per la figlia. Ma quello che ne esce fuori è un film caotico, senza un briciolo di coerenza e nel quale gli eventi sembrano susseguirsi in modo slegato.
Poker Face inizia con un’estetica da videoclip per un prologo che si presume dovrebbe fornirci informazioni sul rapporto tra i cinque uomini e sui loro caratteri. Poco dopo sembra di trovarsi di fronte a una pubblicità che ha l’obiettivo di invogliarti a comprare una macchina. Si passa per una sequenza mistico-onirica in cui Jake sembra dover affrontare i suoi demoni interiori e la paura della morte. E come se non bastasse ci propina una delle morti più ridicole che si siano viste negli ultimi anni.
Alla fine ci si chiede per tutto il tempo che cosa si sta guardando (difficile trovare una risposta) e perché. Che sia stato concepito nel giro di 13 giorni si vede tutto. Fortunatamente la durata è contenuta (89 minuti) ed è anche l’unica cosa positiva che nel film si possa trovare.