REGISTA: Stephen Frears
PRODUZIONE: Qwerty Films, Pathé, BBC Films
ANNO: 2016
DURATA: 110 minuti
NAZIONALITA’: Regno Unito
CAST: Meryl Streep, Hugh Grant, Simon Helberg, Rebecca Ferguson, Nina Arianda, John Kavanagh, David Haig, Christian McKay, Mark Arnold
IN SALA: 22 Dicembre 2016
CATEGORIA: Roma 11, Selezione ufficiale
Florence Foster Jenkins è un film biografico ambientato nell’alta società newyorkese in piena seconda guerra mondiale. Racconta di quando la Jenkins, una cantante d’opera divenuta celebre in modo del tutto non convenzionale, decise di tornare ad esibirsi dopo un lungo periodo di pausa. Essa era molto amata dal suo pubblico. Il suo successo, però, lo si spiega più che per le sue doti canore, per il divertimento che forniva e viene qui ricordata come un personaggio originale specialmente perché, nonostante fosse poco intonata e avesse poco senso del ritmo, considerava la sua voce bellissima.
Nel film è resa evidente l’ambiguità della storia attraverso una vena di ironia che si mantiene alta per tutto l’arco del racconto, regalando al pubblico momenti di grosso divertimento. A questi si alternano spesso attimi più emozionanti, brevi ma efficaci, perché sempre inaspettati. Meryl Streep nel ruolo di ha dato ulteriore prova della sua notevole capacità di calarsi in un personaggio: questa volta è una sognatrice inconsapevole, fragile e amante della musica. Inoltre, se a Meryl Streep possiamo dire che ci ha stupiti, impeccabilmente intonata anche laddove doveva per forza di cose stonare; rimaniamo scioccati dalla performance Hugh Grant. Lui che ci ha sempre regalato fantastiche interpretazioni – anche se mai ci hanno convinto fino in fondo – in questo film si è mostrato nel suo meglio. Hugh Grant(St. Clair Bayfield) interpreta il ruolo del marito infedele ma profondamente innamorato, disposto letteralmente a tutto per la felicità di Florence e per impedirle ogni derisione da parte della società. Affianco alla dolcezza e alla figura un po’ aristocratica di Hugh Grant, c’è la comicità di Simon Helberg nel ruolo del pianista Cosmè McMoon, conosciuto per aver suonato con la “peggior cantante del mondo”. Se inizialmente questo si dimostra restio a lavorare per lei, in un secondo momento anche lui si lascia coinvolgere nell’intento di renderla felice.
Tutto funziona: giuste le ambientazioni, giusti i costumi, efficace la sceneggiatura, ma soprattutto sorprendente l’alchimia tra gli attori, i quali hanno saputo dare credibilità a una storia che di per sé ha dell’impossibile.
Valeria Mancini