#FEFF27: Angry Squad, la recensione del film di Ueda Shinichiro

angry squad, recensione

A dicembre del 2023 il Giappone è stato scosso da uno scandalo politico senza eguali negli ultimi decenni, una batosta che ha quasi distrutto il partito conservatore che governava il Giappone, indisturbato in pratica dalla fine della seconda Guerra Mondiale. Nel luglio del 2022 Shinzo Abe era stato ucciso in un attentato legato ad ambigui risvolti del suo rapporto con una setta religiosa cristiana. Loschi traffici fra potenti politici ed imprenditori senza scrupoli avevano invaso le fonti di informazioni.

L’omicidio venne trattato fino in fondo per la sua gravità mettendo da parte la corruzione. La questione dei comportamenti criminali di Abe e dei più importanti politici legati alla sua onda venne però affrontata dalla polizia prima con riservatezza e poi come un Tsunami mediatico. Nel novembre del 2023 emerse in pubblico un livello di corruzione così elevato e così ben collocato ai vertici del potere da sconvolgere i cittadini e provocare la caduta del Governo. Naturalmente non si può essere indifferenti alla scelta dell’autore Ueda Shinichiro di raccontare un thriller in cui alcuni agenti del fisco si alleano con alcuni comuni imbroglioni per arrestare la scalata al potere di un corruttore senza scrupoli che sta comprando i maggiori dirigenti della polizia, del fisco e della politica.

Il lungometraggio di Ueda sembra in tutto e per tutto figlio della contemporaneità del Giappone. Il film ci mostra, in effetti, agenti del fisco che operano illegalmente perché i vertici del loro sistema sono corrotti, poliziotti che violano la legge per far trionfare la giustizia ed imbroglioni che utilizzano i loro talenti a fin di bene. L’idea che in Giappone ci siano dei cittadini che lottano senza limiti delle regole contro le istituzioni corrotte per riportare ordine e giustizia nel Paese sembra incredibilmente legata a quello che gli elettori hanno visto e subito nella realtà. Il film può essere visto facilmente come opera di genere che deve molto al modello di Ocean’s eleven ma può essere anche guardato come lo specchio di un epoca in cambiamento che il Giappone sta vivendo.

Ueda Shinichiro è il regista del cult movie One cut of the dead, una commedia horror geniale che ha lasciato il segno come incredibile blockbuster di qualche anno fa, Sebbene i film girati dopo il successo di One Cut del 2018 siano considerabili molto simili al suo cult movie, il riscontro al botteghino non è mai più stato lo stesso, la critica è stata meno severa del pubblico, ma più di tutto Ueda ha imparato da questi film ed oggi è un regista più completo e maturo. La scelta di cambiamento di genere e di contenuti si dimostra vincente, regalando al pubblico un film emozionante e piuttosto originale nel panorama giapponese. Ueda non si è comunque basato solo sulla sua creatività ma ha posto al suo fianco lo scrittore Iwashita Yuko, autore della serie tv coreana di grande successo Squad 38 la cui struttura è molto simile al nuovo film di Ueda.

La pellicola Angry Squad (trailer) è un gradevole film di genere, che interesserà sia chi ama le “storie di imbroglioni” che il pubblico più legato alla cultura giapponese. Il suo legame con la contemporaneità politica, inoltre, lo rende perfino interessante ed utile per chi studia o analizza il costume del Giappone.

Ti potrebbero piacere anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ho letto la privacy policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) e del D.Lgs. n. 196 del 2003 cosi come novellato dal D.Lgs. n. 101/2018.