Adriano Celentano e Checco Zalone, un duetto mancato

Zalone

In tanti si sono chiesti per quale motivo Checco Zalone non abbia preso parte ad Adrian, la serie di Adriano Celentano andata in onda su Canale 5 lo scorso autunno dopo le prime puntate trasmesse agli inizi del 2019 alle quali ha fatto seguito l’interruzione della serie.

Nella serata del 28 novembre 2019 l’ospite più atteso è proprio Zalone, che da poche settimane ha terminato le riprese di Tolo Tolo, il suo nuovo film, nonché primo da regista, giunto sugli schermi di tutta Italia il primo gennaio. I due si sono già incontrati a pranzo a Sesto San Giovanni, nel noto ristorante La pentola d’oro, per discutere dell’esibizione. E dire che quando Adriano lo ha chiamato per invitarlo nel programma, Zalone ha pensato si trattasse di uno scherzo, vista la nota inavvicinabilità del “Molleggiato” anche tra gli addetti ai lavori.

Per questo duetto le premesse ci sono tutte: Celentano è ancora in ottima forma, Zalone è il comico italiano di maggior successo al botteghino degli ultimi dieci anni, e ha reso anche omaggio proprio a Celentano nel brano La prima repubblica non si scorda mai cantato nel suo film Quo vado?. L’incontro può funzionare. Ma la sera del 28 novembre Checco non si presenta allo show, come già anticipato da alcuni giornali qualche giorno prima.

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Il forfait del comico pugliese sulle prime appare inspiegabile, ma è lo stesso Zalone a chiarire qualche giorno dopo: “Dovevo ancora finire il film Tolo Tolo, ero distrutto, non potevo fare tre giorni di prove” aggiungendo comunque: “Sono pazzo di Celentano, è il mio mito. Innamorato pazzo, Il bisbetico domato, Asso: li ho visti tutti”. All’orchestra ha detto: “Questa canzone la interrompiamo qui. ‘Va bene Adriano, ma perché?’. ‘Perché la so soltanto fino a qui’. Chiedo scusa pure a Celentano”. C’è chi avrebbe dato chissà cosa per un duetto tra i due, così simili e così contrapposti allo stesso tempo.

Non osiamo immaginare cosa sarebbe accaduto durante quella performance sul palco di Aspettando Adrian, lo show trasmesso pochi istanti prima della serie animata. Ne ipotizziamo alcune: uno scambio di battute tra un Celentano sommerso nei suoi silenzi siderali e uno svampito Zalone travestito da putto con tanto di gonnellino bianco, la gamba saltellante, gli occhi strabuzzanti e la parlata disarticolata. Oppure un duetto musicale con Checco alla tastiera e un Adriano al microfono che canta La prima repubblica, al quale avrebbe fatto seguito Zalone alle prese con una versione parodiata e zeppa di doppi sensi di Storia d’amore o Azzurro. Un più semplice, ma comunque divertente battibecco in pieno stile Totò e Peppino. Oppure ancora un inserto di sarcasmo politico, con uno Zalone finto-reazionario come al suo solito (contrario alla famosa “incapibilità” della sinistra come ai tempi di Crozza), e un Celentano con la sua vena progressista-ecologista, e perché no, all’interno di questi ruoli, ironiche allusioni alla coppia Salvini/Di Maio? Infine sarebbe stato possibile un più tranquillo scambio di battute, una specie di “intervista” ironica e beffarda, conclusa comunque con un numero musicale o, ancora meglio, con uno splendido numero di danza.

Tutti i comici e cantautori italiani vantano nella loro carriera memorabili apparizioni tv, talvolta perfino più famose di alcune scene dei loro film o dei versi dei loro brani. Parliamo di pagine della nostra televisione trasmesse e ritrasmesse per anni fino all’esasperazione, vera e propria linfa vitale per antologie e tappabuchi, ormai scolpite nel nostro immaginario collettivo. Giuntate potrebbero ormai creare un’ideale storia dell’evoluzione del nostro concetto di spettacolo. Dal duetto Mina/Battisti a Teatro 10 del ’72, per passare agli esordi di Troisi o Verdone a Non stop, a Sordi e Heater Parisi che cantano Guardo gli asini che volano nel ciel, fino alla celebre performance di Benigni con la Carrà a Fantastico ’91. Tutti frammenti di importanza epocale, al di là del gusto e delle opinioni personali. Partendo da questi presupposti, anche il duetto tra Celentano e Zalone si sarebbe rivelato un formidabile pezzo di televisione italiana.

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