The Rental, la recensione del film horror su Amazon Prime Video

The Rental su Amazon Prime Video

Horror? Slasher movie? Mumblecore? Home invasion? The Rental (trailer), il film d’esordio di Dave Franco come sceneggiatore e regista su Amazon Prime Video dal 10 marzo, è tutto questo, ma forse è anche qualcosa di più. Noto ai più per i suoi ruoli comici in film e serie televisive (6 Underground, Scrubs), Franco si cimenta qui con un genere a lui apparentemente estraneo, anche grazie all’aiuto di Joe Swanberg (Tutto o nienteEasy) alla sceneggiatura.

Due coppie, l’oceano, una meravigliosa casa isolata con vista scenografica sulla scogliera, quasi in una moderna versione di The Uninvited (La casa sulla scogliera, 1944), ed un assassino con maschera in cerca delle sue vittime: gli ingredienti per confezionare un buon film horror ci sono tutti. E ancora, un host di provincia razzista, una porta inaccessibile nel seminterrato, una serie di inquadrature in inquietanti soggettive ed una musica extradiegetica che preannuncia sciagure: Franco aggiunge sempre più elementi per creare suspense. Ma in realtà è altrove che dobbiamo ricercare i prodromi della scarica di violenza che seguirà: è nell’intricato rapporto di coppia con cui vengono sin da subito delineati i quattro protagonisti. Una relazione tra fratelli basata su invidia, senso di inferiorità, disprezzo e dei rapporti di coppia fallaci e basati sulla menzogna (in primo luogo verso sé stessi) fanno crescere ancora di più la tensione.

Alison Brie (Glow, Community, Mad Men), Dan Stevens (Lucy in the Sky), Sheila Vand (ArgoSnowpiercer) e Jeremy Allen White (ShamelessLaw & Order) interpretano i sotterranei tormenti emotivi dei quattro personaggi. I loro conflitti irrisolti, le loro paure, la mancanza di fiducia reciproca convergono verso un punto di non ritorno. A differenza di altri slasher movies, in cui l’assassino agisce semplicemente perché assetato di sangue, in The Rental è soltanto nel momento della definitiva disfatta dei rapporti interpersonali dei protagonisti che il killer si sente legittimato ad entrare in azione. Come in un costiero Overlook Hotel, la casa del film è un luogo in cui tutti i mostri interiori vengono a galla e l’assassino non è altro che la loro incarnazione, egli dà voce ai segreti e alle emozioni inespresse, a tutto ciò che è stato taciuto ma che è divenuto troppo ingombrante ed impossibile da nascondere ancora.

La lunga parte iniziale dedicata al rapporto tra i protagonisti, al frantumarsi delle loro relazioni, i riferimenti all’enorme potere delle immagini (dei video in particolare) e la lenta consapevolezza di essere soggiogati da uno sguardo onniveggente, non può non far pensare alla società odierna e agli attuali media, con il loro insito potere di controllare le nostre azioni, privandoci dei sani e necessari momenti di privacy che dovrebbero essere garantiti ad ogni essere umano. Di certo l’assassino del film non sarà mai Micheal Myers o Jason Voorhees, né tantomeno The Rental diverrà un film cult come lo sono diventati quelli di John Carpenter o di Wes Craven, ma il lavoro d’esordio di Dave Franco è sicuramente riuscito. Aggiungerei soltanto una piccola postilla conclusiva. Per Dave Franco forse un modo per rendere memorabile il suo prossimo film c’è, ed è quello di dare più spazio alla moglie, la straordinaria e esilarante Alison Brie, che anche in questo film ci regala dei (troppo pochi) momenti di ilarità.

Ti potrebbero piacere anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ho letto la privacy policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) e del D.Lgs. n. 196 del 2003 cosi come novellato dal D.Lgs. n. 101/2018.