Si è appena conclusa la prima di stagione di Solar Opposites (trailer), la nuova sitcom animata scritta da Justin Roiland (co-autore di Rick e Morty), approdata con l’arrivo di Star su Disney+. In attesa della seconda stagione (in arrivo il 9 aprile) analizziamo queste prime 8 puntate.
L’incipit della serie (come ci viene ricordato in ogni puntata dalla sigla) è quella di 4 alieni che rimangono bloccati sulla terra in seguito alla fuga dal loro pianeta in esplosione. Troviamo Korvo, uno scienziato geniale e cinico che ha repulsione per il genere umano e il suo partner Terry, più gentile, innocuo e aperto alla società umana. Ci sono poi la coppia di adolescenti Yumyulack e Jesse, rispettivamente replicanti di Korvo e Terry, da cui riprendono tratti del loro aspetto e carattere. C’è infine la “pupa”, un cucciolo alieno che ha nel suo DNA i dati di un supercomputer e che evolvendosi terraformerà il pianeta. Anche se i personaggi non hanno parentele tra loro e i due protagonisti non sono una coppia, tutti si comportano come una vera e propria famiglia, strizzando l’occhio alle tematiche LGBT in maniere intelligente e tutt’altro che banale.
La serie però ricorda molto (forse troppo) le tematiche, l’impostazione, i disegni e l’umorismo di Rick e Morty (approfondimento sulla quarta stagione). Non ci si aspettava ovviamente qualcosa di irriconoscibile: l’impronta dell’autore è bene che esca fuori in opere successive. È evidente però come l’aver riproposto nuovamente una serie animata fantascientifica in chiave umoristica non abbia aiutato a distaccarsi abbastanza dal precedente lavoro, anche se è probabile fosse proprio questo l’intento, per mantenere quanto più possibile il pubblico acquisito. Questo però apre la porta ad un confronto impossibile da vincere, in cui Rick e Morty è decisamente superiore sotto tutti i punti di vista e che difficilmente Solar Opposites eguaglierà anche in futuro. La stessa coppia di protagonisti poi (formata da Terry e Korvo), ricorda sbiaditamente il dualismo genio/ingenuo che c’è tra i più celebri e riusciti nonno e nipote.
Uscendo dal confronto, la serie resta tutto sommato gradevole e si lascia guardare. L’umorismo sferzante e lo splatter fanno da padroni nelle vicende di questa famiglia di extraterrestri che cerca (chi più chi meno) di integrarsi con il genere umano, in attesa di riparare la loro astronave. Ogni episodio ha una propria autoconclusività, eccezione fatta per la trama orizzontale della “bacheca”, questo ecosistema miniaturizzato dalle ambientazioni post-atomiche creato dal giovane adolescente alieno, in cui rimpicciolisce e rinchiude tutti coloro con cui ha brutte esperienze. Lo sviluppo puntata per puntata di questa sottotrama è una delle note più interessanti di questa prima stagione, attraverso cui vediamo ricrearsi una società monarchica basata sul commercio dei pochi oggetti avuti in tasca dai prigionieri prima di essere rimpiccioliti e che culmina con un episodio interamente dedicato.
In conclusione, Solar Opposites è una serie poco coraggiosa e con cui avremmo sperato di vedere qualcosa di nuovo. Al momento, un’occasione sprecata in cui si poteva sperimentare e osare sicuramente di più. Se avete apprezzato particolarmente Rick e Morty, di sicuro vi strapperà qualche sorriso e potrà quantomeno intrattenervi, ma allo stesso tempo ricordarvi amaramente quanto stiate aspettando la quinta stagione, annunciata con un trailer da pochi giorni. In ogni caso, la serie è solo alle sue prime 8 puntate e seppur non faccia immaginare grandi sorprese, attendiamo la seconda stagione per un giudizio più completo.