Scompartimento n.6, la recensione: il nuovo film di Juho Kuosmaen

scompartimento n6, recensione del nuovo film di juho kuosmaen

Il treno, in un modo o nell’altro, è stata sempre l’immagine più simbolica della settima arte. Sinonimo di viaggio ma soprattutto una delle prime immagini del cinema, in uno dei primi e celebri cortometraggi dei fratelli Lumière; ma anche sinonimo di sorpresa, ignoto e straordinario, come i vari Hitchcock e Linklater ci hanno insegnato. Ce lo ricorda anche Juho Kuosmaen nel suo nuovo Scompartimento n.6 (trailer), film tratto dall’omonimo romanzo di Rosa Liksom (edito Iperborea in Italia) e presentato a Cannes, dove è stato premiato con il Grand Prix Speciale della Giuria.

Gran parte dei centodieci minuti della pellicola si svolgono su un treno (nel nostro caso) che da Mosca percorrerà tutta la Russia per raggiungere Murmansk, dove la nostra protagonista Laura (Seidi Haarla) si sta dirigendo per approfondire i suoi studi sui petroglifi. Laura è una studentessa finlandese che sta finendo il suo percorso universitario in Russia, precisamente a Mosca, dove intrattiene anche una relazione con Irina, professoressa che le offre un tetto e l’occasione di farla entrare in contatto con i (supponenti) circoli intellettuali russi dell’epoca. Purtroppo, la loro relazione gode maggiormente di bassi più che di alti, che culmineranno al termine dell’incipit con la delusione più cocente per Laura: la mancata partenza con lei di Irina per il viaggio “della vita” a Murmansk.

Laura si trova ben presto in mano al destino, ad un non-identificato compagno o compagna di cabina che presto finirà per assumere il volto di Ljoha (Yurij Borisov), operaio ubriacone diretto a Murmansk per cercare fortuna in delle nuove e grandi miniere. In una gestione dei tempi alquanto singolari per la non-lunga durata del film, Kuosmaen lascia che l’inevitabile avvicinamento tra i due, che assumerà nelle prime battute le misure di uno scontro frontale (mai lo spazio angusto della cabina sarebbe stato più ideale per esprimere al meglio le iniziali ostilità provate da Laura), prenda lentamente il volo.

Nell’incedere del treno che attraverserà tutto il suolo russo Scompartimento n.6 si apre verso un’astrazione del road movie. Il viaggio, sia per Laura che per Ljoha diventa interiore, diventa una messa a nudo di due personalità tanto distanti, per abitudini, quanto vicine per sensibilità. Le certezze di Laura cadono una dopo l’altra, nonostante lei non voglia accettare di andare avanti con la sua vita e preferisca i ricordi racchiusi nella sua videocamera; Ljoha dietro le molte parole e fiumi di vodka che lascia entrare nel suo corpo, è “semplicemente” un uomo distrutto, conseguenza di un’intera comunità ancora sconvolta dal declino dell’URSS. Il silenzio allora prende piede, i vari campo/controcampo tra Laura e Ljoha cambiano; una relazione sboccia.

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Kuosmaen semplicemente eccelle in queste fasi del suo Scompartimento n.6. Non si ritrae e non cade sotto delle retoriche facili, sotto un completo annullamento di una qualsivoglia evoluzione dei suoi personaggi a favore di un semplice ribaltamento “romantico” della vicenda. Con destrezza sa scegliere, in una location – il treno – ristretta, da quale angolazione inquadrare, quando e come muoversi con la macchina a mano. Lascia che i giorni trascorrano quasi “per caso” (in italiano è stato scelto, a tal proposito, un simbolico “in­ viaggio con il destino” come sottotitolo), ch­­­­­­­e la luce (come la neve) filtri in tutte le sue sfumature attraverso le tendine delle finestre ed esploda, raggiante, nei momenti al di fuori del treno.

Scompartimento n.6 oltre ad essere un “Prima dell’alba russo-finnico” (a detta di molte testate, forse riducendo anche la portata del titolo di Kuosmaen) è anche fotografia di un decennio ben preciso, gli anni Novanta. Ljoha in primis incarna la crisi del maschio russo post-URSS, ma ci sono anche gli oggetti, i dettagli “secondari” che pervadono il racconto del film. Ci sono le videocamere leggere, il walkman di Laura pieno di hit statunitensi e francesi degli anni ’80 (su tutte Love is the Drug dei Roxy Music che apre il film e Voyage Voyage dei Desireless). E le auto, le luci, un intero paese in cerca di una nuova identità. Una massa non definita di persone che guardano forse con speranza, e ridendo, alla luce di una nuova alba.

Scompartimento n.6 uscirà nelle sale italiane il 2 dicembre grazie a BIM Distribuzione.

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