#RomaFF16: I am Zlatan, la recensione

Zlatan Ibrahimovic

Presentato alla sedicesima edizione della Festa del cinema di Roma, I Am Zlatan (trailer) è il biopic diretto dal regista svedese Jens Sjogren e dedicato all’iconico calciatore svedese Zlatan Ibrahimovic, attuale centravanti del Milan. Il film si interessa di portare sullo schermo i primi venti anni di vita del giocatore, dalla sua infanzia, fino al suo approdo in Serie A con la maglia della Juventus. Il film, prodotto e distribuito da Lucky Red, arriverà nelle sale a partire dall’11 Novembre 2021.

La narrazione del film si struttura attraverso tre linee temporali: infanzia, adolescenza e maturità. Il montaggio si muove in questa triplice dimensione, portandoci avanti e indietro tra i vari momenti chiave sia della vita atletica che personale del calciatore. Elemento da sottolineare del film è sicuramente la sua chiara volontà di non cadere nei soliti cliché, in cui si associa il successo sportivo esclusivamente al duro sforzo, al rispetto e all’umiltà: I am Zlatan si promette di raccontare la storia di un calciatore che è stato spesso protagonista di episodi negativi e di cui ne vediamo le radici. Sotto questo punto di vista è bene marcare un’autenticità che forse sarebbe stato sciocco non includere nel raccontare una personalità così nota, di cui ormai sono celebri le attitudini, tanto quanto il suo grande talento.

Nel corso della storia ritroviamo l’ego, la violenza, l’arroganza, ma anche la consapevolezza di tutte queste caratteristiche, sia da parte del calciatore stesso, sia da chi lo circonda. Sì, da chi lo circonda, perché il film è tutt’altro che autocelebrativo e mette in risalto anche il contesto e le persone che ruotavano intorno al talento svedese, a partire dalla sua situazione famigliare non tra le più agiate, il rapporto complesso con il padre, fino a quello con i suoi allenatori e con il suo noto procuratore, Mino Raiola. I due attori che lo interpretano, Dominic Bajraktari Andersson nella sua versione bambina e Granit Rushiti in quella più adulta, oltre che ad essere piuttosto somiglianti, sono perfettamente in parte e riescono a catturare bene l’essenza del campione svedese, senza trascurare la recitazione. Anche il restante cast fa un buon lavoro, ad eccezione forse dell’interpretazione dell’agente italiano Raiola, che tra tutti è quello che forse convince meno.

Al giusto riconoscimento del grande talento di Zlatan, vengono contrapposte tante scelte e attitudini sbagliate che hanno contraddistinto il suo percorso. Molte delle quali sono ben note allo stesso protagonista, il quale proverà si a migliorarsi, ma non riuscirà in tutto, come vedremo nel finale. Così è anche per il suo impegno sportivo, in cui assistiamo ad un impegno e ad una dedizione sicuramente discontinui. L’intento del film è appunto comunicarci che l’insieme di tutto questo, nel bene e nel male, ha contribuito a suo modo a creare il fenomeno sportivo e mediatico di Zlatan.

Nel complesso il film risulta una piacevole e convincente esperienza, adatta sia a chi conosce poco dell’atleta, che capirà senza dubbio l’essenza del personaggio, sia invece a quei tanti appassionati, che ne apprenderanno le radici, oltre che diverse curiosità. Ricordiamo che il film sarà nelle sale a partire dall’11 Novembre 2021.

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