Rom, recensione del film vietnamita di Tran Thanh Huy

Realizzato in Vietnam nel 2019, Rom (trailer) è probabilmente uno dei film più originali e folgoranti della cinematografia locale e riesce a trovare strade nuove per riportare in gioco grandi temi cari al cinema europeo ed alle regole classiche del realismo. Rispetto al cinema canonico realista il film però si dimostra con una marcia ritmica in più e una notevole capacità di costruire eventi e situazioni spettacolari con pochissime risorse a disposizione.

In un condominio destinato alla demolizione da moltissimi anni gli inquilini vivono di stenti e l’unica via di uscita dalla loro sofferenza è il gioco d’azzardo più popolare. Mentre la lotteria in nero miete vittime ogni giorno e vende sogni e speranze ai più poveri del Vietnam, dei ragazzini senza tetto e i genitori si barcamenano come tramiti fra scommettitori anziani disabili o semplicemente impegnati e gli allibratori clandestini.

I giovani protagonisti devono arrampicarsi con talento per sopravvivere e poi correre per raccogliere le scommesse e quando hanno i risultati devono correre a consegnarli e correre ancora più forte per evitare le botte dei scommettitori sconfitti una volta distribuiti i risultati. Una vita di corse, cibi e riposo clandestini raccontata con maestria visiva ed alcuni giochi di camera davvero memorabili.

Il film del resto è interamente interpretato da attori “clandestini” in quanto volti di strada scoperti dal regista ed improvvisati nei ruolo ruoli che dimostrano un talento straordinario ed una qualità drammatica impressionante. Rom è uno spettacolo quasi perfetto, diverte grazie al lavoro di camera e il talento del regista, fa riflettere grazie alla trama e incanta grazie al talento degli attori improvvisati, eppure non si ferma alla canonica definizione di film d’autore, c’è qualcosa di magico e spettacolare nel modo in cui il regista legge la vita di strada del Vietnam, qualcosa di unico ed incantevole che ci porta nei territori del cinema d’azione sfiorando le regole del genere senza mai accoglierle e sfruttando i parametri del cinema realista senza mai del tutto aderirne.

Rom è un film autonomo e unico che non ha nulla da invidiare al cinema commerciale come qualità dell’azione e del ritmo e al tempo stesso non teme alcun confronto con il cinema d’autore classico europeo. La capacità registica di Tran Thanh Huy è magnetica e carismatica, incanta e trascina con soluzioni visive straordinarie e semplicissime, seduce con volti dalla rara potenza e ti porta con sé in una storia segreta di un infanzia del mondo alla quale neghiamo spesso il nostro sguardo.

Un film godibilissimo e intenso, capace di essere straziante ma al tempo stesso adrenalinico e suggestivo con un finale che poi raggiunge il vertice dell’unicità dell’opera restando aperto a qualsiasi interpretazione. La sola cosa certa è che da qualche parte del mondo ci sono ragazzi che devono correre per la vita senza che abbia senso l’epilogo o il risultato, una poesia per immagini che lascia davvero un segno nello spettatore.

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