Paw Patrol – il super film, la recensione: un pep talk finito male

Paw Patrol- il super film

Paw Patrol – Il super film (trailer) è il film evento della serie animata Paw Patrol . Prodotto canadese ad opera della Nelvana e Spin Master Entertainment, l’animazione è a cura dello studio Guru in associazione con TV Ontario e Nickelodeon. Il creatore è Keith Chapman (che ha ideato anche Bob aggiustatutto) e la serie è venduta in oltre 160 paesi tra cui l’Italia, dove ha ottenuto un discreto successo.

In linea con la storia narrata nella serie, anche Paw Patrol – Il super film racconta di un’impresa di salvataggio della città di Adventure City ad opera dei super cuccioli. La squadra di soccorso è capeggiata da Ryder, ragazzino di 10 anni, ed è composta da 7 cagnolini che, ognuno con le proprie specifiche capacità, si avventurano in missioni per salvare il mondo. Nel “super film” la missione prende immediatamente avvio a seguito del furto di una gru con elettromagnete ad opera di uno sconosciuto. Pochi minuti dopo scopriamo l’artefice del crimine: una donna nera di nome Victoria Vee Vance che ha rubato l’apparecchio per attirare verso la terra un meteorite in arrivo, al fine di qualche obiettivo ancora sconosciuto. Victoria riesce effettivamente ad attrare il meteorite, che si schianta sulla città devastandone strade e il quartier generale dei supercuccioli. Questi sequestreranno il meteorite e ne troveranno all’interno cristalli che doneranno loro dei superpoteri. La storia prosegue con una lotta tra Victoria e i supercuccioli per il possesso di questi cristalli e, ovviamente, infine, il successo della Paw patrol.

Paw Patrol- il super film

Tralasciando la domanda, che sorge quasi spontanea, sul perché sia stato scelto di far ricoprire il ruolo di criminale ad una persona nera e il ruolo di benefattori ad una squadra di soccorritori bianchi in totale estetica poliziesca (la risposta, infatti, richiederebbe una riflessione profonda e più estesa di un piccolo pezzo editoriale), ciò su cui possiamo qua soffermarci è il messaggio del subplot.

Sotto tutti gli eventi della storia principale abbiamo il filo rosso del vissuto di Skye. È anche lei una componente della squadra e, in qualche modo, la protagonista di molti momenti della missione. Presto ci viene detto da Skye stessa di sentirsi inferiore agli altri suoi compagni, in quanto più piccola e minuta. Non riesce a saltare su superfici un po’ più alte, è un po’ più lenta a correre da una parte all’altra – insomma, esprime alquanto esplicitamente di sentirsi insicura e non all’altezza della squadra. Prevediamo subito, quindi, che questo sarà uno dei punti chiave che verrà sviluppato e, essendo il presente un film per bambini, risolto con successo alla fine della storia.

Così, infatti, avviene: alla fine del film Skye ha acquistato fiducia in sé stessa e, per la prima volta, sente d’appartenere e fornire valore alla squadra. Tuttavia, il problema è che vediamo Skye progredire verso questo successo solo in seguito all’acquisizione di un superpotere: solo dopo aver trovato il cristallo e averne ottenuto nuove e magiche capacità sente di poter offrire qualcosa. Il cambiamento in Skye non viene dall’interno: non realizza di essere sempre stata abbastanza per far parte della Paw Patrol. Invece, il cambiamento viene dall’esterno e sembra dire: “ora, che qualcuno o qualcosa ti ha fornito qualità in più, ora, sì, sei degna”. All’anteprima di Paw Patrol – il super film erano presenti una miriade di bambini. Non sappiamo se il film sia loro piaciuto, se si siano divertiti, sentiti felici e realizzati nell’assistere alle avventure dei sette cuccioli di cane. Speriamo, però, non abbiano ricevuto questo messaggio del film, anche solo inconsciamente.

Paw Patrol-Il super film uscirà in sala il 28 settembre.

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