Leonardo, la recensione: la nuova serie non così evento di Rai Uno

Su Rai Uno Leonardo

Prima di parlare di Leonardo (trailer), la serie andata in onda dal 23 marzo al 13 aprile su Rai Uno, è necessario tornare a cinque anni fa, quando il 18 ottobre 2016 l’Ammiraglia manda in onda la prima stagione de I Medici, la serie che ha raccontato la storia della famiglia fiorentina che ha reso immortale il capoluogo toscano. Dopo una prima stagione seguitissima dal pubblico, la serie è stata riconfermata per ben altre due stagioni terminando definitivamente l’11 dicembre 2019. Una serie ideata da Frank Spotniz e Nicholas Meyer che hanno abbandonato l’idea di una docu-fiction preferendo romanzare la vicenda, attingendo alla Storia per creare un prodotto appetibile, in grado di unire realtà storica e fantasia nella giusta dose. Il cast delle tre stagioni è stato molto ampio e ha coinvolto attrici e attori internazionali come Richard Madden, Bradley James, Dustin Hoffmann e Annabel Scholey che hanno affiancato nomi italiani tra cui quelli di Alessandra Mastronardi, Alessandro Preziosi, Miriam Leone, Alessandro Sperduti, Filippo Nigro, Sarah Felberbaum e tanti altri. Un variegato assemblato ad hoc per tenere incollato il pubblico allo schermo anche grazie ai nomi e non solo alla vicenda narrata.

A distanza di anni si può dire che gli ingredienti sono stati più o meno gli stessi per creare un prodotto sicuramente diverso che, confrontato con il precedente, non ha riscosso però lo stesso successo. Ritorna Frank Spotniz accompagnato questa volta da Steve Thompson ad ideare una serie destinata a continuare: infatti, il produttore Luca Bernabei della Lux Vide ha già annunciato una seconda stagione che parlerà di un Leonardo che si districherà per le strade di Roma. La domanda che sorge spontanea, però, è solo una: c’è davvero bisogno di una seconda stagione? A I Medici questo non ha giovato soprattutto in termini di share, ma nonostante ciò, in quel caso ci si è spinti oltre, verso una terza stagione. Con Leonardo purtroppo qualcosa è andato storto da subito: dopo la prima puntata che si è chiusa con un buon risultato, lo share è calato sempre di più, tanto da non recuperare neanche durante il finale di stagione.

Anche in questo caso sono stati scelti attori italiani e attori internazionali: il Genio fiorentino è stato interpretato da Aidan Turner, interpete della trilogia Lo Hobbit, il capitano Giraldi è stato interpretato da Freddie Highmore, volto principale della serie The Good Doctor, Giancarlo Giannini ha vestito i panni di Andrea Verrocchio, Alessandro Sperduti, presente anche ne I Medici è stato Tommaso Masini. Sono stati coinvolti anche volti ultimamente sulla cresta dell’onda come Gianmarco Saurino e soprattutto Pierpaolo Spollon che nell’ultima puntata ha interpretato Michelangelo. Inoltre, il volto femminile intorno al quale gira tutta la storia è stato quello di Caterina da Cremona interpretata da Matilda De Angelis che, oltre ad essere stata protagonista in The Undoing, il pubblico ha potuto ammirare insieme ad Amadeus sul palco dell’Ariston dove la serie ha avuto il primo grande trampolino di lancio.

Su Rai Uno Leonardo

Come accadde per I Medici sono piovute critiche riguardanti la non veridicità dei fatti riportati e dei personaggi le cui vicende non corrispondevano a quelle realmente accadute. L’intenzione della serie, però, non è mai stata pedagogica, quindi con l’obiettivo di educare, di trasformare il prodotto in una trasmissione didattica o una lezione d’arte. Si è cercato di vedere l’Uomo oltre il Genio, di scandagliare l’animo di uno dei più grandi artisti che il mondo abbia mai conosciuto, di cercare di vedere, come lui, sempre il cielo in mezzo al buio.

Tramite l’espediente del giallo, la storia si è fatta sempre più avvincente grazie all’inserimento del personaggio del capitano Giraldi, dichiaratamente inventato, che nella sua funzione di inquisitore è stato in realtà colui che ha rappresentato ogni singolo spettatore che guarda la meraviglia prodotta da Leonardo e cerca di capire i segreti più nascosti del suo animo e delle sue azioni, persino quelle più torbide come il presunto omicidio di cui è accusato. Tra numerosi salti temporali, chi guarda riesce comunque sempre ad orientarsi nella vicenda, guidato anche dalle opere che episodio dopo episodio prendono vita.

Chi si sofferma sull’esattezza storica di ogni singolo filo della trama, cade nell’errore di non entrare nella storia, di non sentirsi parte dei tormenti e delle gioie di Leonardo, del suo quotidiano, quello che non c’è scritto sui libri, quello che sarebbe potuto essere e che grazie alla fiction viene fuori. Da una parte, in prodotti come questo, è normale e forse anche giusto che venga superata la Storia per lasciar spazio alle storie, è giusto emozionarsi con Caterina da Cremona che è un personaggio inventato così come è giusto farlo con Leonardo o Michelangelo che invece sono realmente esistiti.

La serie ha fatto vedere come la follia della sofferenza sia riuscita a generare sempre bellezza, una condizione comune ad ogni artista che plasma la tela, una porzione di muro o qualsiasi metallo non con dei semplici pigmenti bensì con la forza dell’amore, del dolore, delle lacrime e del sangue, della felicità, della Vita stessa. Otto episodi che hanno voluto comunicare questo messaggio che forse non tutti hanno capito. La seconda stagione rischierà di essere un allontanamento definitivo dal pubblico o sarà invece un avvicinamento? Sembra essere un vero e proprio enigma come il sorriso della Gioconda.

Ti potrebbero piacere anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ho letto la privacy policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) e del D.Lgs. n. 196 del 2003 cosi come novellato dal D.Lgs. n. 101/2018.