La casa dei fantasmi, la recensione: un incubo spettrale per bambini e adulti

La casa dei fantasmi, la recensione del film

L’Haunted Mansion rappresenta una delle attrazioni più iconiche nonché una delle più antiche dei parchi a tema Disney. Si tratta di un’attrazione del tipo dark ride (il treno fantasma), che offre un percorso all’interno di scenari oscuri, abitati da animatronics, installazioni video e comparse. È, per intenderci, un’evoluzione del tipico tunnel dell’orrore dei parchi divertimenti, con la differenza che i visitatori non si muovono a piedi ma a bordo di strutture apposite. In questo caso, la visita riguarda una vecchia villa abbandonata, infestata da una moltitudine di fantasmi del tipo più disparato.

Trattandosi, quindi, di una delle attrazioni di punta di Disneyland Paris (e non solo, poiché ne esistono ormai diverse versioni, come il Phantom Manor, divise tra le varie sedi), non sorprende notare come la Disney le riservi sempre un trattamento di riguardo, con campagne promozionali volte ad accrescerne la popolarità tra visitatori tipici e non. Questa breve introduzione era necessaria per contestualizzare l’esistenza del film in questione, La casa dei fantasmi (trailer), di Justin Simien. A conti fatti, parliamo di un film che esiste solo ed esclusivamente per promuovere e vendere l’attrazione mediante l’uso del medium cinematografico. Va detto che non è il primo film ad essere tratto dall’Haunted Mansion. Molti probabilmente ricorderanno l’omonimo film con Eddie Murphy del 2003 o, volendo fare un esempio più recente, esiste perfino uno speciale di Halloween dei Muppets a tema, uscito nel 2021 su Disney+.

Una madre e suo figlio (Rosario Dawson e Chase Dillon) dopo essersi trasferiti in una fatiscente villa dell’Ottocento si rendono immediatamente conto di avere a che fare con un luogo infestato da una caterva di spiriti ostili. Non sapendo cosa fare, si rivolgono ad un ex investigatore del paranormale disilluso (Lakeith Stanfield), un prete atipico (Owen Wilson), una sensitiva (Tiffany Haddish) ed un professore di storia (Danny De Vito). Tali premesse consentono l’introduzione di un cast colorito e diversificato, con personaggi pittoreschi, a tratti forse un po’ esagerati, ma che si incastrano perfettamente l’un l’altro. Oltre ai personaggi principali sono presenti anche Jamie Lee Curtis e Jared Leto, ma entrambi, in un certo senso, nascosti in piena vista.

La casa dei fantasmi, recensione del film tratto dalla tipica attrazione The Haunted Mansion

A differenza del film del 2003, che nonostante tutto riusciva comunque a costruirsi una propria identità, questo nuovo reboot sembra dipendere molto di più dall’attrazione di riferimento. La trama, la maledizione che alberga sulla villa, perfino i fantasmi sono prelevati direttamente dall’Haunted Mansion e inseriti all’interno della narrazione. Il tema classico, a molti familiare, riecheggia continuamente durante la prosecuzione del film. Si assiste, inoltre, ad un susseguirsi di citazioni ed easter egg continui forse non facilmente riconoscibili dal pubblico più generalista al quale il film si rivolge. Perfino le luci, i colori, le scenografie, devono così tanto alla loro origine da sembrare quasi false, artefatte.

Questo è un film che vive di atmosfera. Chiunque si approcci alla visione aspettandosi un qualcosa di originale, una narrazione sorprendente o dei messaggi profondi non può che rimanerne deluso o quanto meno spaesato. La casa dei fantasmi è un film ricco di cliché, archetipi e stilemi del genere, come è anche giusto che sia viste le sue fondamenta. È la trasposizione cinematografica dell’immagine simbolo di una villa infestata, con candelabri volanti, dipinti che ti seguono con lo sguardo, fantasmi col cilindro che suonano l’organo e via dicendo. Perfino i personaggi sono così sopra le righe da sembrare usciti da un testo di Dickens. Seppur, per lo meno nella seconda parte del film, si cerchi di approfondirli ed umanizzarli un minimo per avvicinarli agli spettatori.

La casa dei fantasmi è poco più di un film per famiglie, con qualche momento un po’ più “spaventoso” ed altri più infantili. È un po’ come calarsi all’interno di un sogno, o forse sarebbe meglio dire un incubo, ma di quelli belli, di quelli colorati. È come tornare bambini ed una volta tanto lasciarsi andare ad una narrazione semplice e divertente. Certo, rispetto al suo predecessore per forza di cose questo film appare più modernizzato e al passo con i tempi. Battute su Amazon o Uber possono un po’ guastare l’atmosfera spettrale e tradizionale del film in alcuni frangenti ma ci si passa sopra facilmente. È importante, però, avere consapevolezza di cosa si va a vedere, perché, pur essendo pensato per raggiungere quanto più pubblico possibile, allo stesso tempo si rivolge ad una “nicchia” molto specifica.

La casa dei fantasmi uscirà nelle sale italiane il 23 agosto.

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