La seconda edizione dell’UnArchive Found Footage Fest

Dal 28 maggio al 2 giugno si è tenuta a Roma, al cinema Intrastevere, la seconda edizione dell’ UnArchive Found Footage Fest, il festival dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio. Ideato e prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio (AAMOD) e in collaborazione con l’Archivio Luce di Cinecittà, il festival si è distinto per la vastità del programma proposto, l’attenzione all’ecologia, gli altri luoghi scelti per ospitare gli eventi sono stati l’Accademia di Spagna e il Live Alcazar, vicini tra loro.. Non meno importante, l’attenzione dedicata ai giovani. Già dalla conferenza stampa era emerso che, soprattutto questi ultimi, hanno prestato particolare attenzione e interesse; lo si è percepito anche stando sul posto: molti i volontari giovani si sono prestati ai fini dell’organizzazione e alla riuscita dell’evento, come anche molti studenti hanno preso parte, in qualità di pubblico o di giuria, alle proiezioni.

Da sottolineare è anche il fatto che il festival stesso ha aperto le porte ad una Giuria Studenti, in collaborazione con Sapienza, NABA, John Cabot University, ai quali è stata data la possibilità di premiare un cortometraggio, un lungometraggio e assegnare un UnArchive Award, come per la giuria ufficiale del festival. Ma le iniziative in collaborazione con le università non sono finite qui: IULM e NABA in particolare hanno reso possibili due masterclass tenute da Sergei Loznitsa e Eyal Sivan. I dati ufficiali forniti durante la serata di premiazione, tenutasi il 2 giugno, hanno rilevato che più di 500 studenti hanno richiesto l’accredito per prendere parte alle proiezioni in concorso e fuori concorso. Come abbiamo accennato, le intersezioni di arti diverse proposte dal programma non si sono limitare al riuso di immagini d’archivio ma hanno anche riguardato Live Performances e installazioni varie, abbracciando più branche dell’arte.

L’UnArchive FFF si propone di premiare il miglior riuso creativo delle immagini d’archivio, attraverso una rielaborazione che possa creare mondi nuovi e proponga punti di vista alternativi. Sono state diverse le tematiche affrontate dai film in concorso al festival: dall’amore alla famiglia, l’erotismo, il rapporto con la natura, la morte, la provenienza, il rapporto con la tecnologia. La vastità delle tematiche offerte ha reso ogni giorno diverso da quello precedente, innestando un meccanismo di curiosità tra i partecipanti.

approfondimento ufff dasscinemag

La giuria ufficiale del festival ha decretato i seguenti vincitori: premio UnArchive per il riuso creativo delle immagini d’archivio ad Amor, il lungometraggio del 2023 di Virginia Eleuteri Serpieri; miglior lungometraggio a Between Revolutions di Vlad Petri, del 2023. L’autore, utilizzando solo immagini d’archivio dagli anni Settanta ai Novanta, ha iniziato la sua ricerca indagando sul passato della madre, studentessa di medicina all’università della Repubblica Socialista della Romania, per scoprire che molte donne iraniane si trasferirono per gli studi in Romania. Due ragazze, Maria e Zahra, si raccontano, con delle lettere lette in voice over, le proteste nei rispettivi paesi contro i regimi dittatoriali, dopo essersi separate conseguiti gli studi. Se la lontananza non viene percepita come un motivo per non tenersi in contatto, attraverso lettere, poesie, musica, parole legate alle immagini. Miglior cortometraggio a Solaris Mon Amour di Kuba Mikurda, Laura Pawela e Dj Lenar, del 2023.

Una menzione d’onore è stata assegnata a Film Negativo/Positivo, un cortometraggio di Federica Foglia del 2023. La giuria studenti ha assegnato il premio UnArchive per il miglior riuso creativo a Pictures of Ghosts, lungometraggio del 2023 di Kleber Mendonca Filho; ritroviamo Amor della Serpieri che ritira il premio giuria studenti al miglior lungometraggio; una menzione speciale per il lungometraggio è stata data a Manifesto di Angie Vinchito, del 2022. Attraverso video registrati da giovanissimi studenti russi, entriamo in contatto con la realtà degli studenti: ci portano con loro tra le aule delle scuole, incentrando l’interesse sugli abusi dei professori nei loro confronti, esercitazioni antiterroristiche, attentati nelle scuole portate avanti da ex studenti che per vendetta nei confronti di un’istituzione scolastica che non esercita il suo dovere come dovrebbe. La realtà che ci viene mostrata si pone al di là di ogni immaginazione. Fino ad arrivare al finale del film, dove la realtà sembra superare la finzione cinematografica, e sarebbe bello poter dire alla fine «è tutto finto», ma non è così. E non è facile trovare le parole. Il silenzio che si è percepito alla fine della proiezione diceva già tutto. Il premio al miglior cortometraggio per L’architetta Carla di Davide Minotti e Valeria Miracapillo, del 2024.

Ti potrebbero piacere anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ho letto la privacy policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) e del D.Lgs. n. 196 del 2003 cosi come novellato dal D.Lgs. n. 101/2018.