Raffa, la recensione: il riflesso della diva televisiva

Raffa, la recensione del film di Daniele Lucchetti

Arriva nelle sale italiane, a pochi giorni da quello che sarebbe stato l’80° compleanno della Carrà, il docu-film realizzato da Daniele Luchetti sulla vita della diva del piccolo schermo. Raffa (trailer) porta sul grande schermo la vita, il percorso artistico e i tratti della donna che ha rivoluzionato la televisione italiana.

Daniele Luchetti in sala ha affermato «ho provato a raccontare una vita eccezionale. Abbiamo scelto di raccontarla in ordine cronologico, perché è solo partendo dal dettaglio di questa piccola “La La Land” che è Bellaria si può capire come lei venisse da una visione di musical e da una terra dove ballare faceva parte della cultura popolare. In qualche modo è colei che ha mischiato il liscio con il pop e l’ha portato sul piccolo schermo», «abbiamo portato l’eroina del piccolo schermo finalmente sul grande schermo».

Il lungometraggio (della durata di 3 ore) ripercorre, attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuta e vissuta, la carriera e la vita privata di Raffaella Pelloni conosciuta con il nome di Raffaella Carrà. Il film inizia con la morte della protagonista avvenuta il 5 luglio ’21 dopo una malattia, che la donna ha deciso di tenere nascosta a tutti. Raffaella, nata sotto il segno dei gemelli, ha sempre combattuto questa sua duplice personalità. Una donna da un lato dinamica, energica, pervasa da un’intelligenza creativa capace di catturare l’attenzione di chi la circonda, insicura, molto esigente e lavorativamente instabile dall’altro. Due facce della stessa medaglia.

Raffa, la recensione del film di Daniele Lucchetti

Il film si compone di molti materiali di repertori: interviste di parenti (come il nipote Matteo Pelloni) amici e cooperatori (per citarne alcuni: Salvo Guercio (autore), Barbara Boncompagni (autrice), Marco Bellocchio, l’assistente, la tata, Rosario Fiorello, Tiziano Ferro, Bob Sinclair, la scrittrice Caterina Rita che è la vera guida all’interno di questo viaggio, e molti altri), qualche inserto realizzato dal regista stesso che ci mostra alcuni degli abiti più iconici della diva ai quali fanno da sfondo paesaggi mozzafiato, luoghi del cuore della protagonista.

Raffa è il chiaro riflesso della vita (pubblica e privata) della stella dello spettacolo italiano. La Carrà ha rappresentato decenni di Storia (la Spagna post-franchista, il dopoguerra, gli anni 80’ e 90’). È stata elogiata per il suo impatto nella cultura pop e nell’industria dell’intrattenimento. Le riviste l’hanno definita “un fenomeno intergenerazionale destinato a essere ricordato per sempre”.

Con le sue ardue imprese televisive, Carrà è riuscita ad emancipare la figura femminile, in un mondo patriarcale che era quello televisivo. Con il suo stile e la sua presenza scenica ha generato una vera e propria rivoluzione sessuale (il vestito che mostra l’ombelico, il Tuca tuca ecc.), diventando una pioniera della libertà di espressione, una “promotrice di unicità”. La sua musica ed il suo stile hanno supportato la comunità LGBT+, della quale la star del piccolo schermo è diventata icona. Il film mette in risalto la fenomenale carriera della “signora della televisione” ma soprattutto fa luce sul suo carattere misterioso: una donna riservata e gelosa dei suoi affetti, segnata dall’abbandono del padre e dal rimpianto per una maternità mancata, nello stesso tempo dotata di un’energia fuori dal comune, inarrestabile, una vera forza della natura.

La diva amava follemente la vita, la affrontava con coraggio, perché come lei stessa affermò in una delle sue ultime interviste: «la vita è bella perché è una sfida». Divertirsi era il suo segreto e ha fatto del divertimento il suo lavoro, il suo successo.

Raffa sarà in sala dal 6 luglio.

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