No Sudden Move, la recensione del film di Steven Soderbergh

No Sudden Move recensione film Steven Soderbergh

No Sudden Move (qui il trailer) è un film del 2021 diretto da Steven Soderbergh e scritto da Ed Solomon. La prima proiezione della pellicola è avvenuta al Tribeca Film Festival il 18 giugno dello stesso anno. Successivamente il film è stato distribuito in streaming su HBO Max a partire dal 1° luglio, mentre in Italia la distribuzione è stata affidata a Sky che lo ha reso disponibile da pochi giorni.

La storia è ambientata nella Detroit degli anni Cinquanta e narra le vicende di un uomo di nome Curt Goynes, interpretato da Don Cheadle, che è da poco uscito di prigione ma che si troverà ben presto nuovamente nei guai. Goynes viene infatti ingaggiato per un lavoro apparentemente semplice da Doug Jones, un losco individuo che lo affiancherà ad un gangster: Ronald Russo (Benicio del Toro).

I due, aiutati da un ulteriore complice, dovranno fare irruzione nella casa di un dirigente della GM (David Harbour) e costringere quest’ultimo a recuperare un segretissimo documento dall’ufficio del suo capo. Non tutto però andrà per il verso giusto.

No Sudden Move recensione film Steven Soderbergh

Seppur in un primo momento la trama del film sembri essere eccessivamente semplice, ecco che improvvisamente le vicende dei nostri protagonisti vanno incontro a diversi imprevisti, come ormai Soderbergh ci ha abituati. Per il regista, infatti, non esiste mai una storia che cominci e finisca senza ingarbugliarsi e complicarsi, arrivando ad includere in essa numerosi personaggi, testimoni di intrighi, colpi di scena e tradimenti. Nuovamente, come in altri suoi lavori, il regista torna a raccontare la storia di uomini alle prese con il colpo più importante della loro carriera criminale, come avvenne ad esempio nella celeberrima saga di Ocean’s Eleven o nel più recente La truffa dei Logan.

Il lavoro di Soderbergh e dello sceneggiatore Solomon non è intenzionato, come potrebbe sembrare, a criticare o a condannare i difetti di una società marcia e corrotta, bensì il loro intento è quello di mettere in mostra con sottile ironia tali difetti, presentandoli semplicemente per quelli che sono. Ecco dunque che nell’equazione entrano tematiche che parlano di razzismo, di diffidenza tra uomini bianchi e neri e di ingiustizie di vario genere, tutte molto spesso legate tra loro da avidi motivi economici.

I personaggi di No Sudden Move sono quasi tutti accomunati dall’essere individui mossi dalla cupidigia e dal desiderio di possedere qualcosa che va oltre la loro portata e nel fare ciò si riducono ad essere solamente vittime di loro stessi e delle loro azioni, spesso frutto di decisioni affrettate e sbagliate. In questa sua ultima fatica Soderbergh è lucido e razionale, non lascia nulla al caso, rimane sin dall’inizio coerente con se stesso e con le sue scelte, riuscendo a confezionare un film interessante, in grado di far riflettere e intrattenere lo spettatore, regalando momenti di ottimo cinema, conditi da una buona dose di amarezza e di cinismo.

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