Luca, la recensione: il primo film Pixar ambientato in Italia

Luca film

La canzone Un bacio a mezzanotte apre il sipario al film, riconoscendo le voci del Quartetto Cetra è facile sentirsi immersi nella storia del cinema d’animazione, in particolare nell’indimenticabile Dumbo del ’41 dove il quartetto in questione curò la colonna sonora della versione italiana del film. Luca (trailer) fin da subito si rivela caratterizzato da una commistione di citazioni e rimandi e infarinato con l’immancabile magia Disney. Primo film Pixar ambientato in Italia e diretto da un italiano, Enrico Casarosa, Luca (dal 18 Giugno su Disney+) è una storia che mette in vetrina la cultura italiana, è un film che fa della tradizione popolare un suo valore.

Luca Paguro, il nostro protagonista, è un mostro marino che vive nella profondità delle acque delle Cinque Terre, un bambino vivace e curioso, che passa le sue giornate a fantasticare su quello che c’è oltre il mare, oltre la realtà che conosce. L’incontro con Alberto Scorfano, quello che diventerà il suo migliore amico, lo spingerà fuori dall’acqua, verso il paesino di Portorosso e verso un’avventura entusiasmante. L’ambientazione temporale ce la rivelano i muri del paese tappezzati con le locandine di Vacanze Romane e La strada, due film iconici usciti in Italia negli anni ’50 e due capisaldi della storia del nostro cinema. Ma queste non sono le uniche citazioni che il film ci offre: una foto in bella vista di Marcello Mastroianni sullo specchietto di una vespa strizza l’occhio al divismo cinematografico.

L’atmosfera italiana è ricreata in maniera intelligente, con la scelta di canzoni come Il gatto e la volpe di Edoardo Bennato e Città vuota di Mina, ma anche grazie all’efficace lavoro di selezione su cosa mostrare dell’Italia e della sua cultura. Appare chiaro che questo è un film diretto da qualcuno che conosce il nostro paese ed è ben consapevole dei pregiudizi e degli stereotipi che spesso lo sporcano, soprattutto nelle riproduzioni cinematografiche. Con orgoglio ci può stupire di alcune battute sottili, scene, personaggi che mettono in luce la nostra quotidianità (come una nonna che saluta suo nipote davanti ad un tavolo pieno di cose da mangiare), frivolezze apparentemente trascurabili in cui però è facile e bello riconoscersi.

Nonostante le convincenti premesse iniziali, il film risente di alcune problematiche che sicuramente non gli permettono di classificarsi tra i prodotti Pixar più indimenticabili degli ultimi anni. I paesaggi sono graficamente resi in maniera particolare e traspare una forte cura dei dettagli nel riprodurli, cura che però viene un po’ meno nella resa dei personaggi. E’ proprio quando la storia si concentra di più su questi ultimi che traspare questa sensazione, come se la stessa attenzione dedicata alla riproduzione delle atmosfere non sia stata riservata ugualmente nella caratterizzazione grafica dei protagonisti. Tra un inizio entusiasmante e un finale emozionante c’è poi un vuoto narrativo non colmato; nella fase di svolgimento la storia sembra a tratti procedere per inerzia, ed è un vero peccato perché la morale conclusiva che il film offre, in pieno stile Disney, è molto interessante.

Con Luca, Casarosa ha voluto regalarci parte della sua vita da bambino, come ha spesso affermato nelle interviste che ha rilasciato. E’ un film che segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, un film che vuole far arrivare, a coloro che saranno gli adulti di domani, il messaggio che essere diverso va bene, anche se non si è compresi da chi non vuole fare lo sforzo di comprendere. Luca è una storia sull’amicizia che porta a riflettere su quanto parte di quello che siamo lo costruiamo grazie al rapporto con l’altro. Questi sono temi che apparentemente sembrano accostarsi ad un target ristretto, ma in realtà possono trovare facile appiglio in un ampio pubblico, e questo è sicuramente uno dei punti di forza del film.

Luca ci accompagna in Italia, ci prende per mano e ci mostra una realtà che già conosciamo ma dalla quale è sempre bello lasciarsi stupire. Anche se il film presenta alcune pecche, non ci si può lasciar sfuggire la storia di un mostro marino che si aggira per le strade della Liguria, accompagnato dalla voce di Bennato e distratto dai poster dei film di Fellini.

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