I molti santi del New Jersey, la recensione: il film prequel de I Soprano

Ritorna il mondo della fortunata serie HBO I Soprano, questa volta al cinema con I molti santi del New Jersey (trailer), un progetto che esplicita, se ancora fosse necessario, il legame con il cinema di Francis Ford Coppola e Martin Scorsese. Alla regia del rinnovamento della saga c’è il veterano della HBO Alan Taylor, con alle spalle puntate chiave di serie di pregio come Six feet under, Il trono di spade, Deadwood, Roma, Sex and the city, West Wing e naturalmente I Soprano.

Taylor ha anche una carriera cinematgrafica, sinceramente più travagliata con alti e bassi che vanno dagli indipendenti Palookaville (100% ideologia Sundance) e I vestiti nuovi dell’imperatore ai blockbuster Thor: The Dark World e Terminator Genisys. Il ritorno ai Soprano giova allo stile del regista che però si mostra più concentrato sulla qualità della resa attoriale che sull’impianto visivo che sembra più una punata extralusso di una serie regolare HBO che un film vero e proprio.

L’intero racconto si snoda sulla figura di Nic Moltisanti, primo mentore del giovane Tony Soprano ed erede al trono del potere della famiglia. L’interpretazione di Alessandro Nivola è superlativa e salva il film dalla regia di Taylor a volte incerta e traballante. E sul magnetismo e la resa attoriale di Nivola si concentra la reazione emotiva dello spettatore, con l’attore italoamericano che dimostra di saper reggere la scena e la centralità dell’azione con esperienza e professionalità.

Si prova una certa affettuosa emozione nel ritrovare come mentore di Nic il carismatico Ray Liotta, indimenticabile protagonista di Good Fellas – Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese, una presenza che rende alla diegesi del racconto ma che ancora di più serve per affermare la parentela con il racconto cinematografico del maestro newyorkese. Le prima scene, dall’arrivo in nave di Liotta alla lunga scena del matrimonio rimandano invece molto fortemente alla saga de Il padrino di Francis Ford Coppola, citandolo esplicitamente in alcuni movimenti di camera e nella composizione dei tavoli del matrimonio.

I molti santi del New Jersey recensione film DassCinemag

Il film risulta godibile per uno spettatore alle prime armi con la saga, che potrebbe trovare un buono spunto per ricongiungersi alla serie originale ed è una piacevole sorpresa per l’amante della serie culto che ritrova temi, giochi di luce, inquadrature e regole cinematografiche assorbite nella classica serie e riproposte con qualche variante creativa.

La struttura del racconto è piuttosto aperta e promette la possibiltà di vedere altre storie sulla giovinezza di Tony Soprano che potrebbero davvero risvegliare ricordi e scaldare i cuori dei tanti fan del mitico Gandolfini. Il giovane Michael Gandolfini, figlio naturale del leggendario James, interpreta Tony adolescente e sebbene non abbia e non regga il carisma di Nivola quando sono insieme sulla scena, riesce comunque, un pò per ragioni genetiche ed un pò per capacità emulative attoriali, a ricordare il padre riproducendone alcuni tic ed alcune pose rimanendo però sullo sfondo di un affresco che si concentra su altro.

La saga de I Soprano ritorna insomma sul mercato audiovisivo aggiornata per tematiche di equità razziali e di genere e puntando sull’evocazione filologica e filmologica di uno spettatore preparato e appassionato, un prodotto chiaramente rivolto ad un consumatore adulto disposto a tornare al cinema o a comprare nuovi Blu-Ray che integrino la sua collezione privata di crime story americane.

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