Gran Turismo-la storia di un sogno impossibile, la recensione: motori e videogames

Gran Turismo la recensione del film di Neill Blomkamp, ispirato dalla storia vera di Jann Mardenborough

Si può unire il mondo dei videogame, con quello delle corse in auto? Gran Turismo-la storia di un sogno impossibile (trailer) di Neill Blomkamp cerca di rispondere a questa domanda, riportando la storia vera (anche se molto romanzata) del pilota Jann Mardenborough, nato come videogiocatore e diventato un pilota professionista grazie alla GT Accademy, interpretato da Archie Madekwe.

Con un film ricco di elementi visivi d’impatto e un comparto tecnico molto interessante, Gran Turismo-la storia di un sogno impossibile spicca subito per il suo enorme impegno nell’emozionare lo spettatore, catapultandolo con forza all’interno di un mondo adrenalinico come quello delle corse. Sensazioni, vibrazioni e suoni della pista vengono riportati con grande fedeltà. Così come l’esperienza videoludica, che riesce, grazie agli effetti speciali, ad essere integrata positivamente all’interno del sistema cinematografico. É doveroso far notare, però, che molti elementi della storia reale sono stati omessi, romanzati o poco approfonditi, facendo risultare tutta la messa in scena molto semplicistica e per la maggior parte quasi noiosa. La scrittura infatti si perde molto spesso in soluzioni collaudate e didascaliche, sforando talvolta nel cliché. Sicuramente il target giovane a cui punta questa pellicola, potrebbe non percepire la troppa leggerezza che la trama porta avanti, ed è un grosso peccato vista la grandissima cura registica e visiva che invece viene portata nelle scene più concitate.

Gran Turismo la recensione del film di Neill Blomkamp, ispirato dalla storia vera di Jann Mardenborough

Archie Madekwe si presenta come un protagonista discreto, poco supportato dalla scrittura, ma che comunque riesce a crederci a tal punto da risultare credibile. Capitolo a parte per Orlando Bloom e David Harbour, rispettivamente Danny Moore, curatore marketing del progetto GT Accademy, e Jack Salter un ex pilota incaricato di allenare e dirigere Archie, insieme agli altri piloti della GT Accademy. Sicuramente un’interpretazione simpatica e di buon livello quella di Harbour, che caratterizza sempre i suoi personaggi con quel sarcasmo che a molti piace, ma che a volte non risulta adeguato al prodotto. Orlando Bloom, invece, lascia trasparire una sorta di personaggio buttato lì; chissa, magari il caro Bloom necessitava semplicemente di una ricarica sul conto ed ha accettato non proprio di buon grado questa parte molto anonima. Abbiamo anche un Djimon Hounsou nel ruolo del padre di Jann, che riesce ad essere toccante e a prendersi, senza troppe remore, i suoi apprezzabili cinque minuti di schermo. É chiara l’idea di ingaggiare attori più o meno famosi nei ruoli secondari, per incoraggiare le persone ad accorrere in sala, visto che il resto del cast è piuttosto sconosciuto e con poche referenze.

Infatti Gran Turismola storia di un sogno impossibile, visto con un occhio prettamente critico, sembra una lunghissima pubblicità. Un prodotto confezionato benissimo, quasi a puntino visivamente, ma pieno di slogan ed informazioni pubblicitarie sul videogioco (si notino frasi come <<Gran Turismo è il miglior simulatore di guida al mondo>>, che oltre a non essere vero, viene detto più e più volte in maniera quasi decontestualizzata). Più o meno piacevole alla prima visione, ma che probabilmente non merita una seconda. Concludendo, nota negativa anche il doppiaggio che riesce solo a tagliare quelle che sono le interpretazioni originali, rendendo il tutto molto piatto e quasi monotono.

Per coloro che si aspettano di andare in sala e provare le stesse emozioni che si provano vedendo film come Rush o Le Mans ’66, è chiaro che rimarranno delusi. In questo lungometraggio si sente tutto tranne che la veridicità dei film sopracitati, e ciò non fa altro che alimentare tutte le polemiche che invece il film cerca di combattere a spada tratta. L’opera tenta di elevare il mondo videoludico al pari di tutti gli altri, in questo caso delle corse, ma forse tutti i “brillantini” accattivanti e la trama poco incisiva potrebbero portare qualcuno a uscire dalla sala infastiditi, con un’opinione poco simpatica nei confronti dei videogiochi e di questa enorme manovra di marketing quale è Gran Turismo-la storia di un sogno impossibile.

Il film è in sala dal 20 settembre.

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