#FEFF21: Deliver Us From Evil, recensione del film di Hong Won-Chan

Deliver us from Evil, la recensione del film di Hong Won-Chan

Arriva al Far East Film Festival di Udine l’ambizioso Deliver Us From Evil (trailer) del capace regista di genere sudcoreano Hong Won-Chan, con un cast di tutto rispetto e la fotografia straordinaria del grande Hong Kyung-pyo, del premio Oscar Parasite. Entra in gioco nella competizione del #FEFF21 un film d’azione adrenalinico e costoso, privo di sosta e ricco di colpi di scena ed esplosioni che ha fatto sussultare anche il pubblico di Berlino.

La trama è semplice e diretta, tratta di un ex agente segreto coreano che per vivere fa il sicario: scoprirà che la sua ex è stata assassinata e una figlia, che non credeva di avere, è stata sequestrata in Thailandia. Determinato a salvare la bambina, dovrà vedersela con il crimine organizzato di Bangkok ed uno yakuza giapponese, noto come il macellaio, che vuole vendicarsi della morte del fratello.

Il film è un viaggio nell’estremo Oriente fra Corea, Giappone e Thailandia, con ambientazioni pronte a saltare in aria e comparse pronte ad essere massacrate alla velocità della luce. I capireparto del film sono tutti professionisti di altissimo livello ed il cast vanta nomi enormi del panorama commerciale dell’estremo Oriente. Il ruolo di protagonista spetta alla star d’azione sudcoreana Jung-min Hwang, noto in Italia per i blockbuster coreani La moglie dell’avvocato, Bittersweet life e La presenza del diavolo. Il cattivo è interpretato dall’iconico Jung-jae Lee, già visto nel kolossal Gwansang e famoso in patria per avere offuscato lo charme di Choi Min-sik (Old boy) in New World.

Ma la vera sorpresa del film è l’interpretazione di Jeong Min Park che impersona una transgender informatrice della polizia e che con il progredire della trama diventerà via via sempre più importante, fino a diventare la figura chiave per l’epilogo del film. Jeong Min Park si è affermato dieci anni fa con il film indipendente Bleak night di Yoon Sunghyun e da quel momento la sua popolarità è solo cresciuta a pari passo con i riconoscimenti e gli elogi della critica.

Sebbene il suo personaggio sia piuttosto stereotipato e raggiunga il limite della macchietta in alcuni momenti, la scelta di collocare una figura transgender in un prodotto adrenalinico e virilizzante indica una trasformazione del gusto e degli interessi del pubblico che non può essere trattata con superficialità. Sembra in sostanza che il regista voglia indicarci un maschile materno come soluzione all’evoluzione e alla crescita della società, unica contrapposizione vincente alla criminalità misogina e competitiva che permea il resto del racconto filmico.

Ultima doverosa segnalazione è quella che va rivolta al carismatico Vithaya Pansringarm che interpreta magistralmente un boss malavitoso: l’attore ha raggiunto la celebrità internazionale grazie al suo ruolo di co-protagonista con Ryan Gosling nel film di Nicholas Winding Refn, Solo Dio perdona. Purtroppo il suo personaggio è un po’ ridotto ai minimi termini e la qualità dell’attore si perde fra le spine dorsali infrante e le viscere estratte, ma resta comunque una bella sorpresa per il cinefilo attento.

Deliver Us From Evil è intrattenimento senza infamia e senza lode, ben costruito e ben diretto: dimostra il potenziale commerciale internazionale della Corea del Sud e la sua piena capacità di competere con il mercato occidentale; ma se si cerca un erede di Parasite non è in questa direzione che bisogna guardare.

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