Mission Impossible Dead Reckoning – Parte 1, la recensione: Cruise contro l’algoritmo

Mission: Impossible Dead - Reckoning - Parte 1 recensione

Era il 1996 quando il primo Mission Impossible, diretto da Brian De Palma, esordiva nelle sale. Nell’arco di ventisette anni il personaggio di Ethan Hunt, agente speciale CIA specializzato in missioni impossibili, interpretato dalla star per eccellenza Tom Cruise, è stato protagonista di ben sette lungometraggi (più uno in arrivo nel 2024). Nel corso degli anni non solo la saga è riuscita a mantenere fedele il proprio pubblico, ma lo ha bensì ampliato, riuscendo a consolidare i propri film come veri e propri eventi cinematografici, esperienze mozzafiato da fruire esclusivamente in sala. Mission Impossible Dead Reckoning – Parte 1 (trailer), è il settimo attesissimo capitolo, nonché un barlume di speranza nel disastroso box office estivo che ha visto coronare i flop delle maggiori major americane.

Il precedente Fallout, nel 2018, era riuscito non solo ad essere uno dei blockbuster più apprezzati dalla critica ma anche a diventare il capitolo più redditizio dell’intero ciclo, riuscendo ad incassare circa 791 milioni di dollari in tutto il mondo. Diretto dall’ormai fedele Christopher McQuarrie (che ne firma la sceneggiatura insieme a Erik Jendresen), al timone delle pellicole sin dal quinto episodio e fautore delle ambizioni tecniche e spettacolari che continuamente aspira a superare, questa nuova pagina sulle avventure di Hunt e co. è l’ulteriore conferma che la vera missione del regista e di Cruise, anche in veste di produttori, è quella di salvare il media cinematografico attraverso l’esperienza della sala fornendo allo spettatore uno spettacolo visivo unico

La nuova missione per Ethan Hunt e il suo fedele team della IMF, composto da Benji (Simon Pegg) e Luther (Ving Rhames), questa volta li vedrà volare tra Roma e Venezia fino ad arrivare alle sequenze finali ambientate tra le alpi austriache. In Mission Impossible Dead Reckoning – Parte 1 il compito è quello di rintracciare e disinnescare un’arma in grado di distruggere gli equilibri internazionali e la pace nel mondo. A capo di questa nuova minaccia un ingestibile e misterioso algoritmo in grado corrompere gli esseri umani e capace di insediarsi nei sofisticati sistemi di sicurezza e difesa internazionali così come nell’anima di chi intercetta. Gabriel (Esai Morales), terrorista e vecchia conoscenza del passato di Hunt, darà corpo a questa entità, cercando di sabotare l’operazione messa in atto dalla IMF.

mission impossible dead reckoning parte 1, la recensione del film

Nel cast del film alcuni ritorni come quello di Ilsa e della Vedova Bianca, interpretate rispettivamente da Rebecca Ferguson e Vanessa Kirby, e interessanti new entry, su tutte quella di Hayley Hatwell nei panni di Grace, una astuta e ambigua ladra professionista. Da non sottovalutare anche la presenza di Pom Klementieff, attrice famosa per la sua performance nei film Marvel nel ruolo di Mantis, qui vestendo il ruolo di Paris, una spietata assassina francese, personaggio che probabilmente avrà più ampio respiro nel capitolo successivo. 

In Mission Impossible Dead Reckoning – Parte 1 è chiara ed esplicita (forse fin troppo) la metafora messa in atto, che vede un perfido algoritmo minacciare il mondo. In questo caso sembra ovvia l’intenzione di McQuarrie e  Cruise di creare una narrazione parallela alla missione impossibile che loro compiono all’interno di Hollywood. La ricerca intenta a perfezionare e portare a nuovi livelli la parte tecnica e spettacolare del film, cerca attraverso questo di meravigliare lo spettatore e spingerlo a visionare il film in sala. La proposta del film si adegua poco alla vetrina e alla fruizione che una piattaforma streaming potrebbe proporgli ed, infatti, cerca di donare al pubblico qualcosa di unico. Non solo le scene d’azione sono tra le più complesse e raffinate nel panorama attuale, ma vengono arricchite dalla presenza divistica e quasi supereroistica di Tom Cruise, che prende parte attiva agli stunt spericolati proposti all’interno della pellicola. Cruise e McQuarrie incrementano la qualità donando un’empatia all’opera che non viene percepita come preconfezionata o sintetica, bensì come reale, permettendo allo spettatore un coinvolgimento completo.

Sebbene meno convincente del capitolo precedente (forse anche perché non autoconclusivo), Mission Impossible Dead Reckoning – Parte 1 riesce ad essere una visione piacevole e rinfrescante, in grado sì, di stupire lo spettatore con sempre nuove e adrenaliniche sequenze, ma anche di raccontare una storia e dei personaggi scritti abilmente. Personaggi che non cedono alla bidimensionalità, purtroppo inflazionata nei blockbuster recenti, e che per questo fanno colpo nel cuore del pubblico e sono coerenti all’interno del tessuto narrativo del film. Un buon primo segmento che lascia con l’acquolina in bocca e la voglia di essere stupiti con la seconda parte in arrivo nel prossimo anno.

Mission Impossible Dead Reckoning – Parte 1 è in sala da 12 Luglio

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