ANTIPOP, la recensione: un viaggio alla scoperta di Cosmo

antipop, la recensione del film

Antipop (trailer) è il racconto di un idillio d’amore tra Marco Jacopo Bianchi, in arte Cosmo, e la sua musica. Una pellicola biografica narrata dalla voice over dello stesso cantante e diretta da Jacopo Farina. Un viaggio dagli esordi al successo di una voce da sempre fuori dal coro. Un processo evolutivo di un singolo dedito alla sua passione, audace, tanto da mischiare generi agli antipodi. Dopotutto, Cosmo è cresciuto in una famiglia di opposti che coesistono in un’armonia caotica, abituato fin da piccolo ad inseguire i sogni. Lo stesso artista ha affermato: «Vorrei si scatenasse una qualche forza liberatrice, la riscoperta del corpo, la liberazione dalla gabbia dell’identità, la distruzione dell’io, la fine della competizione, la rinascita dell’empatia dell’amore».

Fin dai primi frame ci ritroviamo avvolti in quella che è la musica di Cosmo: un turbinio di emozioni e percezioni visive e sensoriali che rispecchiano appieno la sua personalità. La parabola del cantante piemontese si districa in un lasso di tempo che va dalla sua adolescenza all’ultimo tour partito nel 2019. Seppur l’io narrante sia proprio la voce dell’artista, quello che ci viene proposto è un racconto evolutivo, introspettivo e corale, il processo dietro cui il singolo diventa insieme. Dagli esordi con la sua prima band, Mélange, all’evento traumatico che ha messo in pausa la sua vita da artista, i Drink to me fino alla carriera da solista.

Si susseguono immagini e ricordi come fosse un coming to age dalle note nostalgiche, strutturato come un video rock degli anni ‘90 dalle sapienti mani di Jacopo Farina, che di videoclip musicali ne ha girati per oltre 10 anni. Giornate passate a scoprirsi, rafforzare legami e a sognare di scrivere il proprio nome tra le pagine della storia della musica italiana, questo è Antipop. L’energia di questo film mantiene lo spettatore incollato allo schermo mentre davanti agli occhi scorrono frame di una vita volta all’anticonformismo e alla musica, la lunga e tormentata gavetta di chi ha sempre creduto in un sogno e che, quando era certo di dover voltare pagina, è stato travolto dal successo. Afferma Cosmo nel film: «Vorrei rimanesse solo la musica, l’energia: quell’energia è più importante di me».

Antipop, la recensione del film

La pellicola mostra una retrospettiva dell’artista abbracciando ogni evento, smitizzandolo e mostrandone anche i momenti bui. Il ritmo del montaggio scandisce l’alternarsi degli eventi. Il presente e lo stesso passato, raccontato da quei ragazzini, ormai adulti, che hanno trascorso l’adolescenza a dare forma al concetto stesso di esistenza, si intrecciano. Quella di Cosmo non è una favola romantica, ma una storia ricca di alti e bassi, di momenti incerti e di un cammino individuale.

Il film racconta diversi aspetti della vita di Cosmo, dalle amicizie alla famiglia che di conforme non aveva nulla. Tutta la pellicola ti travolge trascinandoti in una spirale di misticismo, un continuo crescendo evolutivo, una presa di coscienza del protagonista attraverso le varie fasi della sua vita. La narrazione calda, poetica e riflessiva, è il punto forte di tutto il documentario. Antipop è la storia di chi ce l’ha fatta nonostante le avversità, una storia che vale la pena di essere vista e ascoltata.

Su Mubi.

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