Onward, la recensione: oltre la magia del mondo moderno

onward

Onward (Trailer), film d’animazione targato Pixar, inizialmente attesto nelle sale il 5 marzo 2020, sarà ora distribuito a partire dal 19 agosto e visto l’infausto momento in cui ci troviamo, è il perfetto lungometraggio per le famiglie, di tutte le salse e colori. Con la sua spiccata novità, che combina la storia cavalleresca – medievale all’era moderna, si sofferma sulla mutata concezione di famiglia e sulle conseguenze che ne comporta.

La storia difatti parla di due fratelli adolescenti, Ian e Barley Lightfoot, costretti a vivere senza la figura del padre. Proprio per questo motivo, dopo una serie di vicissitudini, i due ragazzi decidono di intraprendere un lungo viaggio, un’avventura all’insegna del coraggio per trovare loro stessi. Onward risulta essere il perfetto mix calibrato di elementi fantastici uniti alle novità tecnologiche, caratteristiche del nuovo millennio. La realtà, che riconduce l’intera storia ai miti e alle leggende, si plasma a proprio piacimento seguendo un suo divenire, diventando inoltre l’idea portante del cambiamento.

Ogni peculiarità del lungometraggio animato possiede una doppia faccia: a partire dagli ambienti, aventi un certo aspetto, ma che celano una parte nascosta, arrivando ai personaggi, ovvero figure mitologiche come elfi, nani, centauri e chimere. In Onward li vediamo ricoprire ruoli comuni, a noi familiari in quanto non così distanti dalla nostra realtà. Tutto ciò avviene ovviamente grazie all’inserimento fondamentale della tecnologia nelle loro vite, la quale le ha rese semplici, immediate, ma soprattutto prive di magia, tema piuttosto ricorrente all’interno del film. Però ciò che ci stupisce maggiormente è la sottolineatura di storie, vite e nuovi nuclei familiari di stampo moderno. Questi mostrano entrambi i lati della medaglia, come per esempio la figura della madre, Laurel, donna forte e indipendente, ma al contempo in difficoltà nel crescere i suoi figli da sola.

Anche la non completa accoglienza, in modo recondito, da parte dei due protagonisti del nuovo compagno della madre, gioca un ruolo fondamentale. Infatti questa loro costante ricerca di semplicità e magia, iniziata per di più dal padre deceduto, non è altro che una metafora sulla nostalgia del passato. Ian e Barley, per tutta la durata del lungometraggio, cercano ostinatamente di ripercorrere i passi e le gesta dell’elfo che li aveva lasciati prematuramente. L’unico desiderio che li smuove è quello di trovare un proprio posto nel mondo, esser messi sullo stesso piano degli altri ed essere accettati.

Intraprendere invece questo tortuoso viaggio, all’insegna delle gesta eroiche, del duro lavoro e del sacrificio, permette ai nostri due adolescenti di compiere un vero e proprio percorso di crescita, prendendo consapevolezza di sé e dell’altro. Difatti solo spalleggiandosi a vicenda, Ian e Barley riescono a oltrepassare i limiti e gli ostacoli posti dal caso. Tutto ciò viene rinforzato dalla costante alternanza di colonne sonore moderne a ballate classiche. Perfettamente calzante all’interno della pellicola, l’accompagnamento musicale viene cucito attorno alla vicenda, con il solo scopo di far esaltare i momenti di difficoltà, i sentimenti contrastanti e in particolar modo le azioni coraggiose compiute dai due fratelli.

Solo dunque alla fine della vicenda, la nostra coppia di protagonisti realizzerà l’importanza vitale che ricopre un fratello nella vita di tutti i giorni. Una figura fondamentale che è presente in ogni attimo della propria esistenza e colma lautamente quelle lacune buie del cuore e della vita.

Ti potrebbero piacere anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ho letto la privacy policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) e del D.Lgs. n. 196 del 2003 cosi come novellato dal D.Lgs. n. 101/2018.