#JFFP: Project Dreams – How to Build Mazinger Z’s Hangar di Hanabusa Tsutomu

Project Dreams - How to Build Mazinger Z's Hangar

Arriva al Japan Film Festival Plus 2021 Project Dreams – How to Build Mazinger Z’s Hangar (trailer), il film di Hanabusa Tsutomu che ha fatto parlare di sé fin dal primo teaser trailer in Asia. Giappone 2020, un’ambiziosa azienda, forte della sua rinomata reputazione per le costruzioni di dighe e ponti giganteschi, decide di accettare l’ordine del Professor Gennosuke Yumi: Costruire l’hangar di decollo della creatura meccanica Mazinga Z.

Fino a qui il lettore potrebbe pensare alla recensione di un ennesimo capitolo dell’anime che generò più o meno per primo la mitologia degli ufo robot e che segnò generazioni di spettatori e senza il quale non avremmo mai avuto Neon Genesis Evangelion o L’attacco dei giganti, ma in realtà non è così. L’incarico proviene dal mondo fantastico dei fumetti e dei cartoni ma gli ingegneri e lo staff che dovranno costruire l’hangar appartengono allo stesso mondo extradiegetico di cui facciamo parte noi: la missione arriva dal mondo dei sogni.

L’azienda costituisce dunque una divisione speciale di marketing fantasy che dovrà sviluppare il progetto fino a produrre una stima professionale reale economica ed architettonica per la costruzione dell’hangar più famoso del mondo dei manga e degli anime. Si tratta chiaramente di una trovata commerciale per richiamare l’attenzione dei fan di questi prodotti e rendere popolare il sito aziendale, ma al tempo stesso è l’opportunità di realizzare un sogno che elevi banali salary-men giapponesi a creatori e veri eroi dell’immaginario.

Così come gli sceneggiatori hanno dovuto affrontare il problema della verosimiglianza nel mondo reale della costruzione dell’hangar di Mazinga Z, così i protagonisti riflettono le stesse inquietudini e difficoltà. Ne viene fuori un film curiosissimo sulla logica fisica e geologica dei cartoni giapponesi anni ’70, un tema che sembra impossibile da trattare in modo interessante fino a quando non si vede il miracolo realizzato dagli autori. Makoto Ueda è uno sceneggiatore poliedrico con alle spalle sia film che anime ed è forse proprio grazie alla sua natura particolarissima che è riuscito nell’intento di scrivere qualcosa che vive sospeso fra due mondi distinti della cultura popolare giapponese.

Project Dreams – How to Build Mazinger Z’s Hangar è un geniale tributo ad un anime che ha fatto la storia della televisione e contemporaneamente un nostalgico omaggio all’infanzia del pubblico adulto cresciuto con questi miti, ma l’opera per la sua freschezza è perfino capace di coinvolgere nuove generazioni aprendosi un spazio nel mercato che nessuno sospettava esistesse.

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