Godzilla vs. Kong, la recensione: battaglia colossale sulla Terra

Godzilla vs. Kong

Godzilla vs. Kong (qui il trailer) è il quarto capitolo del MonsterVerse inaugurato nel 2014 dal film Godzilla diretto da Gareth Edwards, proseguito poi con Kong: Skull Island e successivamente con Godzilla II: King of the Monsters. Questa volta, dietro la macchina da presa troviamo Adam Wingard che ritorna all’opera dopo il mancato successo del suo precedente film Death Note – il quaderno della morte.

La trama del film ruota attorno a due giganteschi mostri: Kong e Godzilla per l’appunto, i quali si confronteranno in una delle battaglie più titaniche di sempre, mentre gli umani saranno impegnati a indagare su una cospirazione riguardante i due Kaiju che rischierebbe di scatenare una catastrofe sulla Terra. Tra gli interpreti principali troviamo: Alexander Skarsgård, Millie Bobby Brown e Rebecca Hall.

Appare chiaro immediatamente quali siano i punti di forza di Godzilla vs. Kong: effetti speciali maestosi, epiche battaglie senza freni e distruzione totale di tutto ciò che circonda i due titani protagonisti. Il focus di questo blockbuster è dunque tutto concentrato sull’azione e sull’esplosività. A farne le spese è purtroppo la trama che si riduce ad essere appena accennata e poco approfondita, presentando personaggi umani che, tranne in rari casi, fanno solamente da contorno, essendo anch’essi scritti in maniera approssimativa e frettolosa.

Godzilla vs. Kong

Uno dei rapporti più esplorati è quello tra Kong e una bambina sorda (Kaylee Hottle), con la quale l’enorme scimmione è entrato in contatto stabilendo un forte legame empatico e comunicando con l’utilizzo del linguaggio dei segni. Verrebbe da pensare che la sceneggiatura lasci da parte lo sviluppo dei personaggi anche per dimostrare la caducità dell’essere umano di fronte a forze inarrestabili ed infinitamente più potenti di lui, quasi come se si trovasse alla mercé di divinità imbizzarrite, pronte a distruggere qualsiasi cosa sul loro cammino pur di dominare l’una sull’altra.

In virtù di questo il ritmo del film è decisamente elevato: sin dal principio, la vicenda si accende a suon di scontri e palazzi che crollano. La regia di Wingard è frenetica e la macchina da presa si muove come se fosse sopra ad un’auto impazzita in piena corsa, senza però mai essere confusionaria e disordinata. La fotografia del film fa il resto, con un uso di colori prevalentemente caldi, così da rendere le immagini ancora più spettacolari attraverso inquadrature accese e luminose.

Godzilla vs. Kong riesce nella sua missione di creare una storia basata principalmente su battaglie gargantuesche incredibilmente ben realizzate e divertenti. Nonostante lo svilupparsi della vicenda risulti essere il punto debole del film, l’ultimo rintocco del MonsterVerse adempie al suo dovere, regalando allo spettatore momenti di grande cinema d’azione che sapranno sicuramente lasciare a bocca aperta.

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