Blumhouse Production, il successo dell’horror low-budget

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Da quando è stata fondata, nel 2000, La Blumhouse Production ha prodotto decine di film low-budget in grado di competere con le major sia per incassi che per riconoscimenti. Il caso più famoso è quello di Paranormal Activity: costato 15.000 dollari per 10 giorni di riprese, al box office internazionale ne ha incassati 193 milioni.

Dopo il successo di Paranormal Activity, il fondatore della Blumhouse, Jason Blum, già produttore esecutivo di Miramax e Paramount Pictures, ha deciso di puntare sul genere horror: dal 2010 ad oggi i film horror superano i tre quarti dell’intera produzione, praticamente tutti con un budget inferiore ai 10 milioni di dollari. Tra questi Insidious (97 milioni), Sinister (87,7 milioni), La notte del giudizio (89,3 milioni), Ouija (103,6 milioni) e i loro sequel. A parte La notte del giudizio che ha uno spunto di trama abbastanza originale, per il resto si tratta di classici film dell’orrore, con case infestate e varchi per l’aldilà. Insomma la Blumhouse Production ha puntato sul sicuro. Circoscrivendo il numero delle location e impiegando attori poco conosciuti, ha abbattuto i costi di produzione. Ma allo stesso tempo si è accattivata il pubblico scritturando registi horror di spicco in quegli anni come Scott Derrickson (L’esorcismo di Emily Rose) e James Wan (Saw – L’enigmista).

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Una seconda e importante svolta per gli horror della Blumhouse arriva tra 2016 e 2017, quando escono Split e Get Out. Per Split ha riproposto il modello consolidato: regista famoso, M. Night Shyamalan (Il sesto senso), un budget di 9 milioni di dollari e un paio di interni come location principali. Shyamalan trae il soggetto del suo film dalla storia vera di William Stanley Milligan, un criminale statunitense affetto da disturbo dissociativo dell’identità, accusato negli anni ’70 del rapimento e dello stupro di diverse ragazze. Ma la buona riuscita di Split è affidata soprattutto alla magistrale interpretazione di James McAvoy nei panni del cattivo e delle sue 23 diverse personalità (ruolo che inizialmente doveva andare a Joaquin Phoenix). Alla fine Split incassa 278,5 milioni di dollari e diversi premi.

L’anno successivo la Blumhouse ha prodotto Get Out. Questa volta il regista, Jordan Peele, è un emergente. I due interpreti principali, Daniel Kaluuya, al suo primo film da protagonista, e l’esordiente Allison William, sono affiancati da attori di lungo corso come Bradley Whitford e Catherine Keener. La storia, firmata dallo stesso Pelee, si aggiudica un Oscar alla miglior sceneggiatura originale e il premio della Writers guild of America award. Il film riceve inoltre svariate candidature come miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista. Era dai tempi de Il silenzio degli innocenti che un film horror non competeva a questi livelli. Con un budget di 4,5 milioni di dollari, ne incassa 255,4 milioni (Il silenzio degli innocenti con un budget di 19 milioni ne ha incassati “solo” 272,7). Get out inoltre sancisce il ritorno della critica sociale all’interno dei film horror low-budget, strada già battuta da alcuni cult del genere come la trilogia dei morti viventi di Romero e purtroppo sempre meno solcata con l’avvento del digitale.

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Ma la Blumhouse Production ha dimostrato di poter competere anche in altri generi. È il caso di Whiplash, film di lancio del giovane regista Damien Chazelle, vincitore di 3 premi Oscar. La scelta di produrre film low-budget infatti garantisce maggiore libertà creativa a registi e autori. “I film a basso budget permettono un lavoro veloce, fluido, libero. Le opere ad alto budget, implicano il lavoro di migliaia di persone. Un business che non mi interessa e a cui non mi piacerebbe lavorare” ha dichiarato Jason Blum in un’intervista.

Dopo l’uscita italiana di Fantasy Island (recensione) la Blumhouse ha altri due horror pronti a sbarcare sul mercato italiano: The Invisible Man (trailer), reboot del film del ’33, la cui uscita era prevista per il 5 marzo ma che è stata rimandata a data da destinarsi a causa dell’emergenza Coronavirus; e The Hunt (trailer), atteso per il mese prossimo.

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