VENEZIA73 – IT’S ANOTHER SUNNY DAY

A Venezia non è solo un altro giorno di sole. Ieri si è aperta la 73. Mostra Internazionale d’arte cinematografica e i bagnanti che giocavano a carte sotto gli ombrelloni del Lido, ora sono costretti a convivere con l’ingombrante invasione di spettatori, addetti ai lavori, fan e star. Già dalla mattina si intravedevano i primi appostamenti in attesa della cerimonia d’apertura, ma il vero spettacolo era già iniziato dentro le sale. Da quest’anno, inoltre, è stato predisposto un nuovo spazio, la Sala Giardino, che abbiamo inaugurato ieri con il film coreano The Net (Geumul) alla presenza degli attori e del regista, Kim Ki-duk. Non è andata molto bene. Lo svitamento a catena di tre file di poltrone prima della proiezione ha visto l’entrata in sala di una squadra di avvitatori pronti ad intervenire, ma non è bastato. Durante la proiezione si è riproposto il problema – naturalmente sulla mia fila – e sono stata costretta ad abbandonare la mia poltrona per accomodarmi sugli scalini, e questo non è certo un film da poter vedere rannicchiato a terra. Ma non disperiamo, il film più atteso della giornata era La La Land. Film d’apertura della Mostra, ha imposto subito un ritmo a questa edizione densa di titoli ed eventi. Un musical dedicato al grande cinema hollywoodiano, che inizia con uno schermo formato academy bianco e nero, che si apre in un cinemascope a colori. Così il cinema diventa spettacolo. Il nuovo film di Damien Chazelle, regista di Whiplash, si intona perfettamente allo stile veneziano.

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Bloccata nel traffico sotto il sole, c’è una carovana di ballerini pronti a saltare fuori dalle proprie macchine con vestiti colorati, scarpe lucide e capelli laccati per intonare il primo motivo di questo musical, It’s Another Sunny Day. Nella Los Angeles di oggi si aggirano eleganti, come se stessero ancora ballando sotto la pioggia, due sognatori: Emma Stone e Rayan Gosling. Sulle musiche di Justin Hurwitz, si intona una storia di giovani speranze e amori che ripercorre le strade di Hollywood. Dunque, questo dolce pasticcino ha un cuore fondente e un po’ amaro, ma gustoso dall’inizio alla fine. Macchine d’epoca, coppe di champagne, feste e sale cinematografiche retrò ci portano avanti e indietro nel tempo a ritmo di musica. 

Usciti dalla sala ci sono tanti visi entusiasti che con gli occhiali da sole e vestiti eleganti si disperdono per il Lido, quasi camminando a ritmo – all’improvviso potrebbero anche iniziare a cantare, ma non siamo in un musical e questo sarebbe troppo anche per Venezia.

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