Living with yourself, la recensione della serie su Netflix

Su Netflix: Living with yourself

Living with yourself (trailer) è il titolo di una delle più recenti serie Netflix, uscita sulla piattaforma ad ottobre. Il protagonista, Miles (Paul Rudd), decide di andare in un centro benessere dove si dice risolvano i problemi morali e di autostima della gente, revitalizzando le loro vite. In realtà la cosa si rivelerà molto più complicata di così.

Questa è la base narrativa con cui la serie si presenta ed il perno su cui ruota è il rapporto che ognuno ha con sé stesso. Il titolo non è scelto a caso, si tratta si di una serie per certi versi comica, ma soprattutto riflessiva, in quanto ci permette di approfondire chi fosse Miles e com’è diventato ora. La depressione del personaggio data dalla routine, dallo stress dell’impiegato e dai problemi di coppia vengono analizzati con cura per far emergere i pregi e i difetti del protagonista e il modo in cui vive male con sé stesso. Quando questo però deve fronteggiare il suo lato migliore, più felice, spensierato e soprattutto entusiasta, si avverte una vena di antagonismo che lo riaccende.

Il tema del doppio non è nuovo allo spettatore, ma qui viene trattato in modo tale che ognuno possa maturare durante la visione e dunque capire gli errori che comunemente si commettono. Errori magari dovuti alla poca fiducia che si ripone in sé stessi, che finiscono per frantumare relazioni, lavoro e condizione sociale di un soggetto. La forza di questo prodotto Netflix infatti è data dalla forte identificazione psicologica che si può avere nel personaggio o meglio nella condizione in cui egli vive. A mettere un pizzico di vivacità vi sono i dialoghi e le gag fisiche che si alternano ai momenti più drammatici e tristi di ogni episodio.

Una formula che funziona anche grazie alle interpretazioni ben riuscite degli attori, tra cui spicca Paul Rudd, già noto per il suo umorismo dimostrato nei film Marvel dove interpreta Ant-Man. Episodi abbastanza veloci, che intrattengono e non annoiano mai seppur possano mettere uno strano senso di inquietudine per alcune scene che ricordano Black Mirror. Il finale sembra porre le premesse per un’eventuale seconda stagione ancora non confermata.

Living with yourself è una serie gradevole da guardare per chi ha voglia di farsi un esame di coscienza tra una risata e l’altra, tranquillamente definibile come una “sophisticated comedy”.

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