Ballerina, la recensione: lo spin-off della saga di John Wick

ballerina, recensione del film

 Perché limitarsi a fare una bella saga quando puoi produrre decine di spin off su personaggi piatti di cui non interessa niente a nessuno? Negli ultimi anni questa potrebbe essere un’ironica domanda che molte case di produzione statunitensi si sono poste prima di investire in storie che di “nuovo” hanno poco o nulla. Così le sale si riempiono di prodotti adatti a tutti i gusti: per i fan della Marvel avremo il film sul pesciolino rosso di Tony Stark, per quelli di Star Wars ci sarà la serie sul compagno di classe di Luke Skywalker, e per quelli di John Wick invece c’è Ballerina (trailer), il nuovo spin-off con protagonista Ana De Armas e diretto da Len Wiseman.

Eve Macarro (Ana De Armas) è un assassina addestrata dalla Ruska Roma, uno strano incrocio tra un’accademia di danza e una scuola militare, nella quale impara ogni tattica di combattimento utile ad uccidere ma, soprattutto, a proteggere. Eve, infatti, diventerà  una Kikimora, una protettrice di innocenti. Certo, questo non le impedisce di uccidere nei modi più creativi per soddisfare la sua sete di sangue, con l’unico scopo di eliminare l’assassino di suo padre. Se la trama non sembra brillante è perché, in effetti, non lo è e non vuole esserlo.

Come si confà alla saga di riferimento, anche Ballerina presenta la struttura classica (se non addirittura banale) del revenge movie, nel quale è proprio l’elemento della vendetta a a non convincere. La morte del padre e i segreti ad esso collegati non risultano veramente coinvolgenti, complice la scarsa caratterizzazione dei personaggi e la mediocre interpretazione di Ana De Armas, mai davvero in grado di far trasparire l’ odio che dovrebbe deteriorare il suo personaggio. Così il film si dipana in una serie di momenti poco memorabili, colpi di scena degni di una qualsiasi soap opera, personaggi piatti e scene action divertenti e spettacolari, ma prive di mordente. 

ballerina, recensione

Ballerina non è un film che punta alla narrazione anche se ci prova, fallendo miseramente. La vera forza della pellicola sono le scene action che, come da tradizione nella saga di John Wick, sono ben coreografate e, soprattutto, “creative”. Anche una matita nella mani di un sicario può diventare uno strumento di morte, ed Eve rispetta a pieno questa idea utilizzando le armi più improbabili nei contesti meno adatti: bombe amano, lanciafiamme, spade samurai e perfino dei pattini da ghiaccio, tutto con l’unica funzione di eliminare il nemico e far ridere (non poco) lo spettatore. Questo è accompagnato da un ottimo comparto visivo che, tra scenografie e fotografia, si dimostra di buon livello.

Nonostante questo, Ballerina non convince come altri film della saga, forse per il mancato carisma della protagonista e dell’attrice stessa, lontana dalle buone interpretazioni che l’hanno resa nota negli anni. Gli stessi sceneggiatori sembrano consapevoli delle pecche del personaggio, tanto da affiancarlo al ben più iconico John Wick, ormai noto al grande pubblico. Il confronto tra i due personaggi è schiacciante e, in alcuni punti, il film comincia ad assomigliare ad un John Wick 3.5 più che allo spin-off Ballerina.  Così Eve diventa subordinata a John Wick che, nonostante lo scarso talento dell’attore, riesce a bucare lo schermo ogni qualvolta viene inquadrato. Insomma, tra 11 anni difficilmente ci ricorderemo di Ballerina così come oggi ci ricordiamo di quell’action che risollevò le sorti di Keaneu Reves.

In un mondo di Fast and Furious ed MCU, Ballerina si colloca al di sopra dell’action odierno, diventando un buon prodotto di intrattenimento che, per l’appunto, intrattiene senza emozionare in alcun modo. Nessun coinvolgimento nel dramma della protagonista, nessuna empatia per i personaggi, solo un grande spettacolo visivo con intermezzi narrativi raccontati male. In questo contesto, Ballerina è leggermente superiore del blockbuster  medio per la qualità tecnica di ciò che mostra, ma inferiore alla potenza artistica di altri revenge movie come Kill Bill o OldBoy per ciò che racconta. L’ennesimo spin-off mediocre ed intrattenente, buono ma non eccellente.

Al cinema.

Ti potrebbero piacere anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ho letto la privacy policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) e del D.Lgs. n. 196 del 2003 cosi come novellato dal D.Lgs. n. 101/2018.