Il guardiano degli innocenti e The Witcher, fra romanzo e serie TV

the witcher

A dicembre 2019 fa il suo ingresso The Witcher, un prodotto Netflix diventato già una serie cult fra quelle contemporanee. E’ raccontata la storia di Geralt di Rivia, lo strigo dai capelli bianchi che protegge Il Continente da mostri ed altre creature magiche. Lui è il guardiano degli innocenti, per l’appunto, come suggerisce il titolo del primo romanzo della saga di Andrzej Sapkowski, da cui la serie è tratta. Il personaggio di Geralt, realista, caparbio ed affascinante agli occhi di una showrunner come Lauren Schmidt Hissrich non poteva di certo passare inosservato. Per questo la Hissrich prende i libri, li legge e decide che diventeranno materiale seriale. In più interviste la showrunner ha ribadito di aver attinto molto dai romanzi di Sapkowski, facendo addirittura uno sgambetto al The Witcher videogioco, una delle saghe action RPG più amate negli ultimi anni. Partendo quindi dalle sue parole è stato lecito domandarsi quanto e come si sia attinto dai libri di Sapkowski.

Innanzitutto la prima stagione di The Witcher si spinge ben oltre i fatti narrati nel primo libro. Ma dal primo degli otto capitoli della saga, Il guardiano degli innocenti, vengono prelevate situazioni e dinamiche che strutturano la trama destinata alla dimensione seriale, con aggiunte e modifiche.
Il libro presenta sette racconti disposti, come nella serie, su linee temporali molto diverse fra loro. Quello che funge da pilastro nel romanzo è La voce della ragione, una sorta di capitolo frammentato in più parti ed inserito in altri capitoli.

L’inizio della fine (1×01) vs Il male minore (VI capitolo)

Il plot di The Witcher si apre con Geralt di Rivia che tenta in tutti i modi di abbattere una kikimora. Questa creatura malefica viene portata dal witcher nella cittadina di Blaviken dove, in una locanda, chiede di vedere il capovilaggio. E’ da subito che Geralt fa la conoscenza di Renfri e degli uomini al suo seguito.
Nel romanzo, Geralt conosce la figura di Renfri tramite Stregobor senza averla mai vista prima. Renfri è una principessa e nel romanzo è più conosciuta come L’Averla, per il suo piacere di infilzare le prede su pali acuminati. L’incontro con Renfri quindi non avviene per puro caso, come nella sceneggiatura del primo episodio: è una conseguenza. Anche i tratti somatici della giovane sono differenti. “Geralt si girò molto lentamente e incontrò due occhi color acquamarina. I capelli color paglia dal taglio irregolare le arrivavano poco sotto le orecchie”, è così che Sapkowski la descrive.

Ma Renfri in The Witcher è totalmente diversa: ha gli occhi color nocciola ed i capelli castani. Perde quelle particolarità che la rendono regale e affascinante. Il capitolo, dopo la battaglia di Blaviken, si conclude e si apre la quarta parte del capitolo-pilastro del romanzo, La voce della ragione. Se nell’episodio è Renfri ad ascoltare Geralt di nascosto mentre apre la finestra del suo trascorso e della sua mutazione in strigo, in questo caso è Iola ad ascoltarlo, un’adepta muta del tempio di Melitele.

Quattro marchi (1×02) vs Il confine del mondo (VIX capitolo)

In The Witcher, Geralt conosce il bardo Ranuncolo a Posada, viene ingaggiato da Ortica per cacciare via un presunto diavolo che ruba il loro cibo.
Questo episodio è contenuto nel romanzo verso la sua fine, ne Il confine del mondo. Lo strigo ed il bardo sono già legati da una profonda amicizia. Geralt nella serie vuole Ranuncolo fuori dai piedi, per lui è più una spina nel fianco che un compagno di avventura. Nel romanzo, al contrario, il bizzarro duo è più unito che mai e li lega già un trascorso fatto di avventure e viaggi. La loro è un’amicizia senza filtri, è quell’amicizia che tutti desiderano di avere. E’ fatta di alti e bassi, in cui le differenze dell’altro sono un punto di forza e le accetti perché paradossalmente quella persona ti rende una persona migliore.

Geralt e Ranuncolo, nel racconto dell’autore, prima di finire nelle grinfie di Filavandrel incontrano una fanciulla di nome Lille. Assieme a lei c’è un’anziana signora che fa vedere loro un libro. Ecco che ancora una volta subentra la magia che apre alla conoscenza del mondo antico e del suo linguaggio caratterizzato dalle rune. C’è sin da subito una forte connessione fra Geralt e Lille. La ragazza non parla ma Geralt avverte un fremito in sua presenza ed è da lei che vuole delle risposte. Quando nell’incontro con il silvano Geralt e Ranuncolo vengono fatti prigionieri dall’elfo Filavandrel, a salvare loro la pelle è proprio Lille, che arriva all’improvviso e si scopre essere la regina degli elfi.

Alla fine del capitolo, Ranuncolo insieme a Torque e Geralt dice di voler scrivere una ballata sulla loro spedizione. Nella serie diventa la famosa canzone “Toss a coin to your witcher”.

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Luna traditrice (1×03) vs Lo strigo (I capitolo)

L’episodio inizia con un witcher che prova ad uccidere un mostro urlante in una torre, morendo nell’impresa.
Più avanti Geralt viene chiamato a risolvere il problema a Wyzima. Sulla strada verso la città incontra la maga Triss nel bosco che lo conduce da Re Foltest. Gli elementi modificati sono pochi ma rilevanti. Questo episodio è contenuto nella prima parte de Il guardiano degli innocenti ed avvia la conoscenza dello strigo Geralt.
Geralt apprende immediatamente di dover affrontare una strige dal borgomastro Velerad e non c’è nessuna investigazione in atto. Il personaggio di Triss in questa dinamica è inserito solo nella forma seriale e viene menzionata tramite Yennefer nel penutlimo capitolo.

Banchetti, bastardi e sepolture (1×04) vs Una questione di prezzo (VIII capitolo)

A metà del racconto in The Witcher, Geralt è alle prese con l’uccisione di una selkiemore. Dopo aver riscosso i suoi oren, Ranuncolo chiede a Geralt il favore di accompagnarlo ad un banchetto a Cintra. Calanthe arriva nella sala reduce da una battaglia, mentre la figlia Pavetta è già seduta al tavolo principale.
Pavetta deve sposarsi, ma quando la festa è nel suo pieno arriva un cavaliere ignoto, Sir Istrice. Ha il volto coperto per una ragione, ma l’elmo gli viene strappato dal viso subito.
Sir Istrice è vittima di una maledizione e al cospetto di Calanthe viene a riscuotere la sua ricompensa. Si è appellato alla Legge della Sorpresa quando salvò il marito di Calanthe ora morto: il suo premio è sua figlia Pavetta.

Sapkowski presenta le dinamiche diversamente. Ranuncolo non è presente. Geralt è a Cintra sotto invito della regina Calanthe, che gli rammenta di essere lì per una ragione. Geralt dovrebbe eseguire un ordine, ma non sa qual è. Calanthe è enigmatica e rivela allo strigo che lo scoprirà presto se ce ne sarà bisogno. Quando arriva Sir Istrice spiega alla regina di non poter scoprire il volto fino alla mezzanotte e Calanthe si approccia a lui con benevolenza. A volto coperto, Istrice racconta di come salvò la vita a re Roagner e di come, di sua spontanea volontà, insistette per sdebitarsi.

A quel punto, dopo l’insistenza del cavaliere, Calanthe è costretta ad ammettere di essere a conoscenza di questa ricompensa dovuta. Quando era andata al capezzale di re Roegner poco prima di morire, egli aveva ammesso di aver stretto un accordo con Sir Istrice. Viene rivelato così il vero motivo per cui Calanthe ha invitato lo strigo: il suo compito doveva essere quello di uccidere Istrice se si fosse presentato.
Geralt, capendo la criticità della situazione, approfondisce la clausola della Legge della Sorpresa. La legge può essere applicata se e solo se Pavetta acconsente. E Saccoditopo rivela che Geralt lo sa perché la legge gli fu applicata e per questo diventò uno strigo. E’ un’altra luce che si accende sulla vita passata di Geralt e sulle ragioni per cui è diventato un witcher.

Desideri incontenibili (1×05) vs L’ultimo desiderio (XI capitolo)

Il quinto episodio della serie chiude i fatti narrati nel primo romanzo. Ranuncolo viene attaccato da un jinn e Geralt è costretto a chiedere aiuto ad un mago per salvargli la vita.
Ranuncolo sta soffrendo e il witcher lo porta verso Rinde.
Al fine di ottenere l’aiuto da Yennefer di Vengerberg, maga di Rinde, Geralt accetta di fare un bagno con lei. Qui hanno un primo confronto abbastanza disinteressato. Yennefer è interessata al jinn e vuole catturarlo.
Ma nel bel mezzo di un furibondo scontro fra la maga ed il jinn scopre che è il witcher ad avere i desideri. Obbliga Geralt ad esprimerlo, ma nel primo piano che inquadra la bocca dell’attore mentre lo pronuncia, non c’è sonoro. Non si sa quale sia il desiderio.

Il penultimo capitolo-pilastro de La voce della ragione, si allaccia al racconto dell’incontro fra Yennefer di Vengerberg e Geralt di Rivia. E lo anche anticipa, fungendo da preludio.
Geralt è nel tempio di Melitele ed ha un colloquio con Nenneke riguardo la maga. Geralt la conosce, perciò si capisce che la dinamica è successiva al loro primo incontro. Yennefer è furiosa con lo strigo per essere andato via quando stava con lei. In tutto The Witcher si è visto un ricco background della maga, contenuti non presenti nei romanzi ma frutto di un’accurata immaginazione dei creatori. Nella serie Yennefer, donna deforme, viene comprata dalla rettrice di Aretuza, struttura in cui vengono formate le maghe. Si sottopone ad un incantesimo per migliorare il suo aspetto ed il prezzo che paga è l’estrazione dell’utero. Ma dalle parole di Nenneke nel libro vien fuori che Yennefer si reca al tempio per farsi curare dalla sacerdotessa a causa della sua infertilità. Questa infertilità è dovuta ad un handicap che hanno i maghi e ci sono solo rare eccezioni nelle quali si può guarire. A questo punto Nenneke invita lo strigo a ricordarle come ha incontrato Yennefer.

Si apre così L’ultimo desiderio. Geralt incontra Yennefer nella sua stanza da letto e non nel salone affolato, come nella serie. Si crea già un’atmosfera intima fra i due personaggi, data proprio dal loro faccia a faccia senza “pubblico”. L’incontro però non è dei migliori. Il temperamento peperino della donna è subito evidenziato nell’assunzione di un atteggiamento di difesa nei confronti dello strigo, non evidente nelle scene filmiche. Dopo un primo momento di collisione, la maga consiglia a Geralt di raccontarle la ragione della sua presenza facendosi un bagno.

In questa circostanza è Geralt a farlo per primo e la maga arriva quando lui è già fuori dall’acqua ben vestito. Fra loro, a discapito di ciò che mostra la Hissrich, c’è più pudore e decenza. Yennefer prima di immergersi nell’acqua pronuncia una formula che la rende invisibile. “Ad un certo punto qualcosa attirò il suo sguardo. Osservò più attentamente e scorse contorni e forme rivelati dal sapone che ricopriva la figura invisibile. Contorni e forme che lo assorbirono al punto che ammutolì.”
Quell’effetto rende Geralt desideroso di poter guardare la vera fattezza della donna. Aumenta la sua libido, i suoi occhi tracciano una figura che non c’è ma percepisce. C’è desiderio ma rispetto. Lo strigo ancora non è consapevole di quello che farà dopo ma nell’inconscio brama qualcosa. Quel qualcosa è lì, in quella donna ermetica, tenace e appetibile. L’opposto di un carattere tanto pragmatico come il suo. Inoltre il personaggio di Triss nel romanzo compare solo in questo frangente, quando Yennefer chiarisce di avere quest’amica che riderebbe di lui.

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Il desiderio di Geralt

Nella parte finale del capitolo, quando Yennefer sta lottando contro il jinn per potersene impossessare, salta fuori il desiderio di Geralt. Nel sentire il suo profumo di lillà ed uva spina in lui si accende la miccia. Il fuoco di un probabile amore indomabile. Yennefer per lui è unica. E’ come il ferro per la calamita, come il nettare per le api. E’ incantato dalla sua bellezza, dai suoi occhi, dalle sue labbra. Si sente come soggiogato. Da cosa derivi quella forza che lo attacca morbosamente a lei non lo sa. Ma sa quale desiderio deve esprimere. Dopo quel momento di esitazione lo esprime, senza pensarci più. C’è un senso logico nelle sue parole e sono dovute ad un approccio più profondo e confidenziale con lei, cosa che manca nella serie.
Yennefer in The Witcher lo scopre solo successivamente e per puro caso, arrabbiandosi ed abbandonando lo strigo proprio per questo. Invece nel racconto lei non è arrabbiata, anzi è positivamente meravigliata. Sente quella frase uscire dalle sue labbra e poi la ripete: lui si è condannato a lei.

Dunque alla domanda posta all’inizio si arriva ad una risposta. Fra The Witcher ed Il guardiano degli innocenti ci sono delle modifiche che possono sembrare impercettibili. In realtà quei cambiamenti si sentono e sono significativi. Nel romanzo costruiscono una connessione più robusta fra situazioni e personaggi ed i legami fra loro risultano più forti.
Il lavoro svolto sulla serie è ad ogni modo notevole e lascia l’impronta firmata Sapkowski.

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