The Marvelous Mrs. Maisel, la recensione della terza stagione su Amazon Prime Video

The Marvelous Mrs. Maisel

La terza stagione di The Marvelous Mrs. Maisel (Trailer), firmata da Amy Sherman-Palladino, è ora disponibile in italiano su Amazon Prime Video.

La stand-up comedian Miriam “Midge” Maisel (Rachel Brosnahan), finalmente sull’onda del successo, accetta di seguire il cantante Shy Baldwin (Leroy McClain) in tour. Non sono pochi, però, gli ostacoli che deve affrontare per intraprendere questo ulteriore passo verso l’indipendenza: la rinuncia al matrimonio con Benjamin (Zachary Levi), la fidata manager Susie (Alex Borstein) che deve dividersi tra Midge e una nuova importante cliente, l’ex marito Joel (Michael Zegen) che continua ad entrare e a uscire dalla sua vita, e infine i suoi genitori, i signori Weissman (Tony Shalhoub e Marin Hinkle) costretti a lasciare l’appartamento nell’Upper East Side e trasferirsi nel Queens insieme al loro peggior incubo: i consuoceri.

Dopo il successo delle prime due stagioni, vincitrici di 7 Emmy Awards e 3 Golden Globes, non era facile soddisfare le aspettative del pubblico, ma il risultato è assolutamente all’altezza. A parte qualche fragilità nelle storie dei personaggi secondari e lo spazio forse eccessivo riservato alle esibizioni canore, si riscontrano tutti gli elementi che hanno determinato il successo di questa serie: grandi prove attoriali, dialoghi serrati e brillanti (che caratterizzano lo stile dell’autrice fin dai tempi di Una mamma per amica), scenografie e costumi curati nei minimi dettagli, una colonna sonora coinvolgente e, soprattutto, il carisma della protagonista.

Midge è una super donna, bella, glamour, intelligente, decisa e ironica, a metà tra Audrey Hepburn e Joan Rivers, pioniera della stand-up comedy al femminile, il cui divismo e la spontaneità nel parlare di argomenti considerati “scabrosi” per una donna, soprattutto agli inizi degli anni ’60, hanno evidentemente ispirato questo personaggio.

Midge, come la Rivers, non è però priva di contraddizioni: sono proprio il suo bisogno di affermazione, che spesso sfocia in vero e proprio egoismo, e l’irrinunciabile aspirazione alla perfezione ad indurla a sbagliare, e questo permette ad un personaggio così apparentemente inattaccabile di entrare nelle grazie dello spettatore. Appoggiandosi al cliché della casalinga ricca, sempre impeccabile, amante della bella vita e della moda, alla quale conferisce però una sua aspirazione e un talento dilagante, la Sherman-Palladino ha creato un personaggio estremamente sfaccettato e complesso nella sua leggerezza (leggero non significa superficiale, e The Marvelous Mrs. Maisel ne è la conferma).

Per i personaggi femminili siamo ancora abituati a distinguere, più o meno inconsciamente, la bellezza dall’intelligenza, la sensualità dall’impegno, come se gli unici immaginari di riferimento possibili fossero, agli estremi opposti, Sex and the City e La signora in giallo. Nel mezzo, però, c’è il mondo reale con le sue infinite possibilità. “La storia delle donne esiste solo se ce ne sono almeno due, hanno un nome proprio e parlano tra loro di qualcosa che non siano i maschi” recita il test di Bechdel, dal nome dalla fumettista statunitense Alison Bechdel che ne enunció i criteri in una striscia del 1985, poi assunti come metodo empirico per valutare l’impatto dei personaggi femminili nelle opere di finzione. E The Marvelous Mrs. Maisel, dalla prima alla terza stagione, supera brillantemente questa prova.

Ti potrebbero piacere anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ho letto la privacy policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) e del D.Lgs. n. 196 del 2003 cosi come novellato dal D.Lgs. n. 101/2018.