Élite, la recensione della seconda stagione su Netflix

Élite, la seconda stagione su Netflix

Ad un anno di distanza dall’uscita della prima stagione, Élite, dramma adolescenziale originale Netflix ideato da Carlos Montero e Dario Madrona, non smentisce le aspettative con la seconda stagione (trailer).

Rispetto alla prima stagione si nota subito una progressiva crescita dei personaggi, nel bene e nel male, ed alla fine ed alla nascita di nuovi amori, confessati e consumati. Anche la recitazione del giovanissimo cast risulta essere più consapevole e spigliata evidenziando quelle che sono le caratteristiche dei personaggi. Nonostante l’uscita di scena di Marina, interpretata da Maria Pedraza (La Casa di Carta, Chi Porteresti su un’Isola Deserta), il suo ricordo continua a tormentare i giovani studenti di Las encinas, soprattutto Samuel che non smette di indagare sul reale colpevole cercando di scagionare sul fratello Nano. Diventa il personaggio principale della stagione attorno a cui ruotano le vicende amorose e non. Tre nuovi studenti entrano nel prestigioso liceo: Rebeca, povera arricchita simpatica solo a Samuel e a Nadia, Valerio, fratellastro di Lú, e Cayetana, una misteriosa ragazza con un enorme segreto.

Segreti e bugie sono infatti i protagonisti di questa seconda stagione. Coloro che sanno la verità cercano di mantenere il segreto, gli altri faranno di tutto per scoprirla anche a costo di perdere o far soffrire qualcuno. Ma questi segreti giocano a favore o contro? Il vero colpevole del delitto continuerà a farla franca o sconterà la pena? Lo scopriremo solo alla fine.

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