Tredici, la recensione della quarta stagione su Netflix

Quarto capitolo del teen dramma targato Netflix, Tredici (trailer), sicuramente non atteso come il secondo, ma deludente allo stesso modo. La serie (13 Reasons Why in originale) usciva nel 2017 con una prima stagione che aveva rivalutato il genere, dandogli lo spessore e toccando temi delicati come non era mai stato fatto. Si è poi persa stagione per stagione, diventando un manifesto sul politicamente corretto, che ne ha abbassato la credibilità.

La terza stagione aveva rialzato il tono dopo una seconda deludente e controversa, il quale unico scopo era quello di levarsi di dosso la responsabilità dei temi trattati nella prima. Il risultato era un’eco di voci piatte che non aiutavano il proseguire della storia. Tutta questa nuova quarta stagione procede lentamente, come se gli stessi autori non sapessero dove la trama inizi e finisca. Il plot si contraddistingue come un caos di eventi inutili, in cui solo pochi avvenimenti sembrano realmente studiati e con uno scopo. La serie va avanti per inerzia, suggerendo la sensazione che sia i creatori che gli spettatori continuino la visione solamente per aspettare nient’altro che la scritta “fine”. C’è troppa carne al fuoco che finisce per bruciarsi, troppi argomenti che non riescono a concludersi in modo esaustivo e trovano una chiusura frettolosa a raffazzonata.

I fantasmi del passato tornano, letteralmente, utilizzati per esternare conflitti interiori dei personaggi. Escamotage che si rivela inutile, che poteva essere esternato in un altro modo senza scomodare i morti. I personaggi perdono molte caratteristiche che finora li avevano caratterizzati, ora vittime di un’esasperazione volta ad accentuarne lati più sinistri. Un esempio calzante è quello di Clay (Dylan Minnette), reso pazzo assieme alla sua smania di voler aiutare tutti che viene estremizzata alla follia.

Questa quarta stagione di Tredici risulta nel complesso confusionale e sostanzialmente inutile come quelle che la avevano preceduta. In poche parole, la serie si sarebbe rivelata probabilmente migliore se si fosse aperta e conclusa con il primo capitolo.

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