L’alba dei morti dementi, la recensione del film su Amazon Prime Video

shaun of the dead

L’alba dei morti dementi (trailer), film del 2004, è adesso disponibile su Amazon Prime Video. Edgar Wright esordisce qui sul grande schermo, affiancato dal co-sceneggiatore e attore protagonista Simon Pegg. Il titolo originale Shaun of the Dead è un chiaro riferimento a Dawn of the Dead del maestro del genere George Romero. Pellicola di un’energia sorprendente, è una perfetta commistione di horror e commedia, che ironizza sulla classica iconografia zombie e sbeffeggia, al contempo, la società inglese.

Il progetto nasce sul set di Spaced, una sitcom inglese di cui Pegg era il protagonista e, insieme a Wright, creatore. I due si scoprirono entrambi fan dei capolavori di Romero e decisero di unire ad una storia di zombie le vicissitudini di trentenni svogliati, derivate dalla loro sitcom. Nasce così il primo capitolo della Trilogia del Cornetto, tris di film brillanti dove compare proprio il cono gelato come elemento allegorico e firma della collaborazione Wright-Pegg.

L’alba dei morti dementi vede quindi Pegg nei panni del protagonista Shaun, un trentenne frustrato e adagiato sulle sue abitudini. Ha un viscerale legame d’amicizia con l’inconcludente Ed (Nick Frost) e la fidanzata Liz (Kate Ashfield) vuole piantarlo, stufa della sua apatia. A peggiorare le cose, ci sono un ostile patrigno e un coinquilino insofferente. In questo caos, Shaun si ritrova davanti un’invasione zombie: da timido commesso si trasformerà in “eroe ammazza-non morti“, per salvare e riconquistare Liz.

Il film è costato 6 milioni incassandone 30, con un’ottima accoglienza da parte di critica e pubblico. Lo stesso Romero lo ha ampiamente elogiato, riservando poi per i due creatori un cameo nel suo successivo film, La terra dei morti viventi (2005). Altri importanti apprezzamenti sono arrivati da Peter Jackson, che ha voluto apparire nel secondo capitolo della trilogia del cornetto, Hot Fuzz (2007), Stephen King e infine Tarantino, che lo definì «non solo il miglior film di quest’anno, ma di ogni anno da ora in poi».

Nonostante l’esagerazione di Tarantino (atteggiamento che del resto lo contraddistingue), L’alba dei morti dementi è davvero un buon prodotto. Il taglio registico è spigliato e molto curato, con continui rimandi visivi e sonori ad altre pellicole. La scrittura dei dialoghi è brillante, con un buon ritmo comico, enfatizzato da recitazione che è credibile nonostante l’ambientazione grottesca.

Insomma, le trovate esilaranti non mancano, come la scena dove i sopravvissuti picchiano un vecchio zombie a ritmo di Don’t stop me now dei Queen (Wright userà spesso questo espediente, si pensi a Baby Driver). Oppure c’è l’uso di vecchi LP come armi, o ancora l’idea assurda di trovare rifugio nel Winchester, il proprio pub di fiducia.

Gli zombie che troviamo qui sono della vecchia scuola, lenti e mugugnanti, quindi niente scatti felini alla War World Z o alla Io sono leggenda. La loro resa è comunque ottimale, considerando gli effetti speciali analogici. Abbondano poi le scene splatter, gli omaggi a Romero, l’umorismo british e addirittura la satira di costume. Un esempio ne è l’associazione nella scena iniziale tra i cittadini che al mattino vanno al lavoro assonnati e l’orda di zombie.

L’alba dei morti dementi è un cult del genere commedia horror. Wright realizza una parodia che punta al sano divertimento e che non si prende troppo sul serio, pur dimostrando un grande amore per il cinema. Non è una pellicola vuota e fine a sé stessa, ma offre uno sguardo critico alla società, sottile e non ingombrante. Insomma, è un film da vedere, amato da tanti e assolutamente godibile.

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