#RomaFF17: Marcel the Shell with Shoes On, la recensione del film di Dean Fleischer-Camp

Marcel the Shell with Shoes On

Presentato come film d’apertura alla ventesima edizione di Alice nella Città, che si svolge in parallelo alla 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Marcel the Shell with Shoes On (trailer) di Dean Fleischer-Camp è un dolcissimo falso documentario sulla generazione dei nativi digitali. Il regista accompagna la giovanissima conchiglia Marcel (Jenny Slate) lungo il suo tragitto di crescita e, nel farlo, gira un’intervista da condividere nell’universo social intra-rete che racconta le giornate di Marcel e della nonna Connie (Isabella Rossellini). Quando Marcel diventerà un fenomeno del web, egli farà leva sulla sua immagine pubblica per cercare e riabbracciare così i genitori perduti. Il mockumentary di Fleischer-Camp ci racconta, ad un livello epidermico, la favola di un eroe in viaggio alla scoperta di sé stesso e, su un piano più profondo, l’incessante commistione tra la realtà e i media che abitano ormai la nostra ordinarietà.

Il film è una toccante buonanotte che, stimolando a non arrendersi mai, esalta amorevolmente il ritrovamento delle proprie radici più care. Il piccolo grande eroe entra nel mondo straordinario guidato da un desiderio di ricongiungimento; affronta il drago della solitudine grazie agli alleati Connie e Dean; torna vincitore nel mondo ordinario e vede realizzato il sogno nel cassetto. La conchiglia Marcel è un’anima digitale dal cuore puro in ogni frammento del film. È un animaletto buono, gentile e premuroso, soprattutto nei confronti della nonna. Secondo quanto detto, sia sotto il punto di vista narrativo che sotto il frangente di costruzione del protagonista, il film sa di già visto. Marcel the Shell with Shoes On trova invece la sua originalità nella messa in scena. È un brillantissimo falso documentario in cui la regia traballante e partecipativa elegge lo stesso operatore a secondo protagonista, senza il quale non esisterebbe alcun avanzamento di sceneggiatura.

Dean è dunque una sorta di fratellone che consente alla conchiglia di accedere al mondo straordinario fuori dalla casa, ma è anche lui un protagonista con un suo corso narrativo ben preciso: abituato a sedere nelle retrovie della produzione cinematografica, Dean imparerà grazie a Marcel ad essere un agente del racconto che può vivere anche di fronte ad una telecamera. Marcel the Shell with Shoes On è un buddy movie in cui l’umanissimo incontro (soprattutto quello davanti la camera) tra Dean Fleischer-Camp e la conchiglia digitale simboleggia il poetico avvicinamento di due generazioni. L’époque cinematografica che ha dovuto già adulta familiarizzare col digitale incontra la generazione in costante aggiornamento dei nativi digitali, abituati fin dall’infanzia a crescere con in mano uno smartphone. L’intensa sequenza dell’auto è da esempio di quest’esperienza straniante e al contempo conosciuta, in cui “l’effetto speciale” della conchiglia siede semplicemente accanto all’uomo. Quest’ultimo elemento è segno tangibile dell’ormai normale commistione tra umano e tecnologico nel vivere contemporaneo.

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