Anche quest’anno per dasscinemag, l’inizio dell’estate si accompagna all’esperienza del Festival del Nuovo cinema di Pesaro. In attesa del nostro approdo sulla riviera pesarese, abbiamo assistito alla conferenza stampa presso l’Institut français – Centre Saint-Louis di Roma. Presenziata dal direttore artistico Pedro Armocida, da Bruno Torri presidente del comitato scientifico e da Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza del comune di Pesaro, l’occasione ci ha permesso di spulciare più da vicino i tanti eventi che animeranno la città dal 17 al 24 giugno.
Passato e futuro, #PESAROFF53 guarda indietro nel tempo per pensare alle esperienze cinematografiche di domani. Il filo conduttore di questo percorso è la sperimentazione, da sempre parola d’ordine del Festival. Ed è proprio sulla scia di questa direttiva, spiega Armocida, che è stato pensato il denso programma di quest’anno: dall’omaggio a Roberto Rossellini (ospite delle prime tre edizioni del Festival), a cui è dedicata una retrospettiva con proiezioni in edizione restaurata di alcuni dei suoi film come Roma città aperta, Paisà ed Europa ’51; alle lezioni di storia sul New American Cinema, tenute da Federico Rossin in occasione del cinquantesimo anniversario dall’arrivo in Italia – grazie a Pesaro – della corrente sperimentale newyorkese. Fino ad arrivare alla bella sigla omaggio del Festival realizzata in disegno animato da alcuni studenti della Scuola del Libro di Urbino e dedicata ad alcuni film culto, da Roma città aperta a Shining, fino a L’Eclisse e Persona. Dalle sperimentazioni di ieri si passa poi a esempi più attuali, come quelli in 16 mm del regista francese Nicolas Rey, a cui il programma dedica una retrospettiva e una serata da protagonista con una performance in multiproiezione. E ancora, l’omaggio a Pedro Aguilera, il cui cinema approda per la prima volta in Italia, la proiezione speciale di Belle Dormant di Ado Arrietta. Senza dimenticare la tradizionale Sezione Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè, dedicata ad opere prime e seconde in cui quest’anno gareggiano otto film: António Um Dois Três, opera prima del brasiliano Leonardo Mouramateus; The First Shot, diretto a quattro mani dal cinese Yan Cheng e dall’italiano Federico Francioni; Children are not afraid of death, Children are afraid of ghosts, anch’esso diretto da un regista cinese Rong Guano Rong; dalla Francia arrivano invece Jean-Gabriel Pèrio con il suo Summer Lights e Elise Girard con Strange Birds; People that are not me è un’altra opera prima della regista israeliana Hadas Ben Aroya; segue Baba Vanga della polacca Aleksandra Niemczyk e a chiudere l’indiano Sanal Kumar Sasidharan con il suo Sexy Durga. Alla giuria internazionale composta dal cineasta portoghese João Botelho, dal direttore della fotografia italiano Mario Brenta e dall’attrice e regista italiana Valentina Carnelutti, si affiancherà una giuria composta da studenti di varie università e scuole di cinema italiane. Alla sezione principale poi, se ne affiancheranno altre. Tra queste SATELLITE. Visioni per il cinema futuro, sulla produzione italiana a bassissimo budget, e lo spazio dedicato al video essay che rinnova l’appuntamento con (Ri)montaggi. Continua poi la tradizione della grande retrospettiva sul genere critofilm con Critofilm2. Cinema che pensa il cinema, a cura di Adriano Aprà. A seguire Sguardi russi, Corti in Mostra – Animatori italiani oggi, Evento Robert Todd, Omaggio Philippe Cote extra-industriale. E ancora, sei serate di proiezioni e incontri dedicate al nostro cinema con la presenza di alcuni degli interpreti più richiesti del panorama italiano (Jasmine Trinca, Valentina Carnelutti, Blu Yoshimi).
Focus a cui è dedicato quest’anno il companion book della mostra L’attore nel cinema italiano contemporaneo. Storia, performance, immagine (Marsilio) a cura di Pedro Armocida e Andrea Minuz. Si conclude in bellezza con il dopo festival Il muro del suono, in cui le immagini incontrano la musica nelle proiezioni sulle pareti del chiosco di Palazzo Gradari. Tra i gruppi ospiti Uccelli, Bologna Violenta, Emidio Clementi e Corrado Nuccini, Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro. Buona musica, ma soprattutto buon cinema. L’appuntamento è il 17 giugno in Piazza del Popolo. Come sempre si inizia con un classico. Quest’anno è la volta de Gli Intoccabili di Brian de Palma, celebrato a trent’anni dall’uscita.