LORO CHI? – E SE UN PRECARIO INCONTRA LUPIN III?

Scegli tu a chi credere. Se sarete truffati, male che vada avrete avuto in regalo un’emozione, parafrasando le parole di Marcello, il truffatore-artista di Loro chi?. Fabio Bonifaci, sceneggiatore di questo divertente heist movie, esordisce alla regia insieme a Francesco Miccichè e contribuisce alla riuscita dei dialoghi. È facile collegare il film a Smetto quando voglio, un tentativo di Italianizzare un prodotto americano. Allo stesso tempo, conferma l’idea che la disperazione e la convinzione che le cose vadano sempre storte, quindi sia meglio far da sé, sia tipicamente italiana.

Il primo atto è avvincente e diverte con un’ironia un po’ cinica: la back story del protagonista è raccontata in modo efficace attraverso un racconto nel racconto. Nella cornice, David (Edoardo Leo), vestito da cameriere, porta all’editore il suo libro, con una scusa. Davanti al rifiuto, tira fuori una pistola. Vuole solo un po’ d’attenzione. Geniale e disperato. Nel secondo livello narrativo, un David più indifeso ha scritto un romanzo, ma è costretto a mettere da parte i suoi sogni, per una squallida campagna pubblicitaria per il capo di una grande azienda, le cui logiche sono raccontate con la giusta dose di ironia e amarezza.

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Al primo plot point David perde tutto: viene truffato dal camaleontico Marcello (Marco Giallini). La scoperta della truffa, nella mente del protagonista, è raccontata in modo semplice ed efficace. Inizia la trasformazione di David: ora cerca vendetta con un martello. Dopo un’iniziale resistenza (rifiuto della chiamata) si avvicina al lato oscuro, ma proprio qui paradossalmente il ritmo del film cala un po’, smorzando anche l’ironia sottile della commedia. La colonna sonora rende la scena in cui giocano a ruba bandiera in spiaggia, troppo idilliaca (Hallelujah di Leonard Cohen). Per fortuna si riscatta con I fought the law dei Clash, nella scena spassosa e con il giusto ritmo in cui Marcello si improvvisa regista, promettendo all’intera città di Trani di diventare turistica come Barletta: «io creo storie nel mondo vero, diciamo che sono un compositore della realtà». È una scelta autoironica, dato che le film commission finanziano il film (Puglia, Lazio e Trentino), ma purtroppo sono anche causa di establishing shot e scene non molto originali e utili ai fini della narrazione.

Negli heist movie il fulcro del film è la grande truffa. In Loro chi? dovrebbe essere la vendetta di David con il capo e l’ultima prova per ottenere la fiducia del mentore Marcello. Gli antagonisti però sono stereotipati, la vittoria è troppo facile e poco credibile, cedendo il passo in fretta e senza la giusta carica al colpo di scena, dove forse si colloca la vera truffa.

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Anche se creativo, il personaggio di Marcello fa forse troppo affidamento sulla fortuna e l’arrivismo altrui (il truffato supplica sempre di avere la sua truffa), minando un po’ la sua forza. Il fascino del film è, in ogni caso, legato alla capacità di questo personaggio di cavarsela sempre con soluzioni assurde e innovative. Sì, è un’artista e lo è anche Giallini col suo ghigno, lo stesso di Jigen, del corto Basette.

Alessandra D’Ambrosio

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