#LondonFF64: Gimme One, UK is burning

Il progetto VR Gimme One di Montague FitzGerald (trailer) è realizzato con il contributo della Art Council England e l’Università di West England, ed è in sostanza un’opera erede dello storico Paris is burning di Jennie Livingston. Oltre ad essere presente a Londra, l’opera VR Gimme One è in programma al festival di Roma tramite il VRE (Virtual Reality Expanded) e a Bolton. In precedenza, il film è stato proposto a Leipzig.

FitzGerald racconta il Vogueing di cinque ballroom del Regno Unito ed i relativi protagonisti. Non si limita ad interviste e documentazione delle esibizioni, ma crea possibilità immersive in computer grafica e opportunità di esperienze virtuali lineari, consentendo allo spettatore di entrare molto più in contatto con il mondo raccontato.

Gimme One utilizza camere VR a 360° per documentare eventi pubblici che rivivono in tutto e per tutto quelli documentati dal famoso film di Jennie Livingston. A questo materiale si aggiunge una documentazione “bidimensionale” in 4/3, montata in una sorta di anello di immagini che ci circonda durante le sequenze di intervista. Queste si alternano ad un sofisticato lavoro di motion capture in computer grafica che riproduce lo spirito e l’impatto visivo degli eventi descritti.

Il film è un documento di ricerca che non si ferma alla semplice raccolta di esperienze ed opinioni della comunità LGBT. Trascende invece la sua natura documentando la condizione sociologica delle periferie britanniche, interrogandosi anche sulla trasformazione identitaria e culturale del Regno Unito.

Lo scopo finale del progetto è quello di documentare la situazione della cultura LGBT e provare ad offrirne un potenziale panorama futuro, in un’Inghilterra segnata dalla Brexit, dalla situazione generata dal Covid e dalle possibili conseguenze economiche e sociali. Il rischio è quello di una deriva reazionaria e conservatrice assai poco propensa a permettere la crescita e lo sviluppo della cultura LGBT. Il film in VR si colloca quindi in primo luogo come testimonianza della diversità, in quanto risorsa per la sopravvivenza della cultura, valvola di sfogo ed espressione di una società sempre più variegata e complessa nelle sue espressioni di genere e di pensiero.

L’esperienza VR di Gimme One dimostra ancora una volta che in ambito documentaristico la realtà virtuale è uno strumento liquido e versatile che bene si presta alle produzioni più coraggiose e originali ed offre uno spazio di ricerca creativa unico e privo di barriere culturali, ideologiche o commerciali.

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