#FEFF27: Her story, la recensione del film di Shao Yihui

Her Story recensione dasscinemag Shao Yihui

La commedia cinese femminista di Shao Yihui è stata premiata al Far East Film Festival di Udine con il premio del pubblico. La storia si sviluppa attraverso l’amicizia fra due donne, una giovane e spensierata ed una più matura con una bambina ed un divorzio alle spalle. I due punti di vista si incrociano fra la commedia e la storia sentimentale, mantenendo il racconto dal punto di vista femminile. La costruzione della struttura comica è molto efficace e ben collaudata dall’abile Yihui, giovane autrice cinese con tre sceneggiature e due film da regista di ottimo riscontro al botteghino. Un prodotto quasi perfetto per agganciare lo spettatore, con notevole attenzione al pubblico femminile cinese ma anche del resto del mondo.

In una chiave leggera Yihui tratta molte questioni psicologiche e sentimentali del mondo femminile ed offre uno spaccato della condizione della donna in Cina molto ottimista e promettente. Forse è proprio qui il punto debole del film, a tratti sembra un prodotto di propaganda dove in fondo la Cina esce vincente anche di fronte a problematiche che difficilmente possono risolversi in modo semplice. Inoltre, alcuni temi sfiorati e tenuti in secondo piano sembrano dei cliché ma la confezione finale è quella di un prodotto commerciale molto ben calibrato. Attualmente il pubblico cinese è composto al 58% da donne e l’industria, per il momento con la maggioranza delle maestranze maschili, si sta adattando ad un nuovo mercato.

Her Story (trailer) è quindi frutto di una nuova onda commerciale di grande importanza per ridefinire gli spazi di genere nel cinema cinese. La protagonista centrale è Song Jia, veterana del cinema di Hong Kong, con 66 film da interprete, opere di successo come La battaglia dei tre regni, The final Master e Legend of the Daming Palace. La seconda protagonista è invece Elane Zhong nata nel 1993 con 29 film alle spalle fra i quali meritano di essere ricordati il blockbuster Escape from the 21st century, ed il poliziesco Formed Police Unit. Una particolare menzione la merita il direttore della fotografia Zhengyu Xie che alterna la sua attività di d.o.p. a quella di curatore dei suoni fra i quali si ricorda in particolare il ciclo di Final Fantasy. L’inarrestabile Xie ha inoltre curato la fotografia di Hidden man e Gone with the light. Per il resto siamo davanti ad una regia piuttosto classica che accontenta un po’ tutti ma con una confezione di altissima qualità. Insomma una bella figura per la Cina ed un nome che certamente ci abitueremo a sentire nei prossimi festival internazionali.

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