Dash and Lily, la recensione della serie su Netflix

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Intrisa dei canoni della romantic comedy adolescenziale e aperta alla trattazione di tematiche scottanti all’interno del panorama seriale e cinematografico contemporaneo, la serie Netflix Dash and Lily (qui il trailer) racconta una dolce ed edulcorata storia d’amore newyorkese, alle porte delle fatidiche feste natalizie e di un incerto anno nuovo.

Adattamento del romanzo Dash and Lily’s Book of Dares di David Levithan e Rachel Cohn, la zuccherosa odissea dei teenager protagonisti svia furbamente l’attenzione del pubblico dalla sconvolta ordinary life del 2020 e, proprio per questi tempi così difficili e bui, risulta di conseguenza un collage falsamente ottimistico, ricco di situazioni alla ricerca del tesoro e personaggi malinconicamente disneyani. L’atmosfera favolistica permea l’intera serie e ci sorride (forse) inautenticamente a denti stretti ma, nonostante le mancate pretese di rendere la storia di due freak statunitensi modello titanico per le generazioni dell’avvenire, la parabola di Lily (Midori Francis) e Dash (Austin Abrams) si conferma come un delizioso tronchetto di Natale e non dimentica di raccontare una parte del percorso di crescita di due quasi diciottenni.

Fuori dalle noie del quotidiano ripetersi e dalle ansie genitoriali, la Strand Librery è lo spazio scelto dall’incompreso Dash e dall’energica Lily per ricreare il sogno, solo apparentemente irrealizzabile, di una storia d’amore fantastica e incantevole. Il primo si recherà alla Strand per curare il dolore di un padre assente e per fuggire da quel mondo troppo superficiale, che sembra quanto mai frustrarlo. La seconda, dal canto suo, eleggerà la Strand come il luogo deputato per lasciare un misterioso libretto di sfide, da decifrare e proteggere. Dunque, la biblioteca sarà innanzitutto casa stupefacente e paradiso perduto di un giovanissimo “malato” che lamenterà, tra le altre cose, il disordine della catalogazione e che troverà un curiosissimo libretto rosso.

Con l’ingresso della stupefacente Lily e la scoperta del libretto, la stessa biblioteca diventerà punto di partenza di un’anomala caccia al tesoro che riunirà i due giovani. La ricompensa non sono soldi, ma un coraggioso pen-friend con cui ovviare ai momenti di solitudine durante le feste. Tuttavia, affinché il gioco continui, questo diario di bordo deve poter essere scambiato dai due “sconosciuti amici” e quindi, nel momento in cui una sfida è conclusa da uno dei due mirabili concorrenti, l’altro dovrà lasciare il “Do You Dare…?” in un posto ben preciso e, in certi casi, nelle mani di lealissimi compari che terranno d’occhio lo sfidante operante.

Una New York da cartolina, addobbata di infinite luci e abitata da interessanti personaggi, fa da sfondo alle sincopate peripezie degli innamorati, in un percorso di crescita che li vede straordinariamente impegnati in compiti ardui perché volti alla comprensione profonda di paure e sentimenti – il terzo episodio in disco, Hanukkah, è sorprendentemente di smagliante intensità, grazie alla mole di emozioni contrastanti. Di questi personaggi sono sicuramente avvertibili un passato burrascoso, costellato anche di rassegnazioni e delusioni, e accattivanti caratteristiche che, purtroppo, in svariati casi non ci è possibile scoprire oltremodo. Molti non protagonisti saranno dunque bollati come aiutanti, al pari dei topolini di Cenerentola (il quarto episodio porterà tra l’altro proprio il nome della principessa Disney in questione), e costretti a salvare una storia d’amore che, forse fin troppo egoisticamente, vede quasi sempre i protagonisti come gli unici eletti da salvare.

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L’elfo Jeff (Michael Cyril Creighton) – lo vediamo dal secondo episodio, Lily, in poi – e Boomer (Dante Brown) – dal primo episodio, Dash, in poi – sono esemplificativi per il nostro discorso: il primo è la guardia di Babbo Natale ai grandi magazzini Macy’s, interprete fallito del “cadavere assassinato” di Law and Order e stella presente in più episodi che consegnerà le “chiavi del regno” a Lily, favorendo così l’incontro conclusivo tra i due adolescenti. Il secondo è la spalla generosa e paziente di Dash, il fidato amico di una vita che non volta mai le spalle, pizzaiolo e mediatore in incognito tra i due innamorati.

Sia Jeff che Boomer, dunque, godono di una presenza rilevante ai fini della narrazione, eppure il loro ruolo è radicalmente declassato ad aiutanti pazienti di un re ed una regina Disney. Conosciamo i loro lavori e il loro ruolo nella storia, ma non vi è un ulteriore scavo nelle loro personalità. Sono umili e rassegnati servitori che interagiscono con Lily e Dash, aiutandoli nella loro incessante ricerca ma che, purtroppo, rimangono chiusi nella loro bolla iniziale (una piccola speranza di promozione vi è tuttavia solo per Boomer nel finale). In definitiva molti personaggi secondari, tra cui l’elfo Jeff e l’amico Boomer, nonostante le loro accattivanti peculiarità e la loro intensa presenza in decisive occasioni, avrebbero meritato un più consistente sviluppo.

Lo stesso concetto non vale, invece, per Arthur (James Saito) e Langston (Troy Iwata), rispettivamente nonno e fratello di Lily. Questi, seppur in una maniera estremamente veloce rispetto agli abituali tempi di maturazione e nuova consapevolezza, raggiungeranno comunque una dolcissima riconciliazione con le parti deluse: Arthur con la nipote e Langston col compagno Benny (Diego Guevara). Quindi, al contrario di Jeff e Boomer, vi sono non protagonisti, come il nonno e il fratello di Lily, che godono di un’evoluzione maggiore all’interno della narrazione.

In conclusione, Dash and Lily, “cioccolatosa” come non mai, è una dolce serie sulle gioie e le solitudini delle feste che riempie il cuore, scalda gli animi e ci immerge in sfide coraggiose, come il sorprendere improvvisamente un pubblico di lettori Strand con il canto puntualmente stonato. Dalle noie adolescenziali dei teenager, passando per momenti comici – cercasi diciassettenne in braccio a Babbo Natale che non lascia spazio ai bambini ancora credenti e bisognosi di un caloroso abbraccio – questa serie Netflix si mostrerà, in una futura seconda stagione, probabilmente con il faticoso passaggio all’età adulta dei due protagonisti. Augurandoci buon Natale e felice anno nuovo, il proposito di Dash and Lily è quello di risvegliare, tra le altre cose, lo spirito freak che abita in tutti noi e preservarlo con tutte le nostre forze.

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