Cominciamo subito con il chiarire che Charlie’s Angels (trailer) è solo per ragioni di forma un reboot del fortunato franchise nato 44 anni fa in televisione dalla fantasia di Ivan Goff e Ben Roberts. Il film a tutti gli effetti rivela rapidamente il suo legame di continuità non solo con i due lungometraggi di McG ma perfino con le diverse edizioni televisive collocandosi come seguito ufficiale di tutto ciò che è stato realizzato fino ad ora nell’universo di Charlie’s Angels.
Nel 1976 la serie esplose lasciando un segno indelebile nella cultura pop occidentale e lanciando le prime tre protagoniste nell’olimpo della cultura di massa. Jaclyn Smith (Kelly Garret) è ancora oggi l’angelo più longevo del franchise essendo praticamente comparsa (anche solo come cameo) in quasi qualsiasi prodotto della serie (fumetti e cinema inclusi) aggiornando il suo record con questo nuovo film. Kate Jackson si è ritirata da 13 anni concludendo la sua carriera televisiva facendo la special guest in prodotti ancora adesso fondamentali e attuali per la tv americana come Sabrina e I Griffin. Infine Farrah Fawcett con solo 29 presenze nelle prime stagioni è riuscita a pesare in absentia per tutto il franchise ed intorno a lei si sono costruite così tante mitologie della cultura pop da meritarsi libri e tesi di laurea negli Stati Uniti.
Il franchise si rinnova con una squadra al passo con i tempi, un villain di altissima classe ed un taglio visivo da videoclip che ammicca tanto alla cultura pop moderna di Sabrina e Buffy quanto all’immaginario cinematografico di La rivincita delle bionde e la filosofia delle Spice Girls senza farsi mancare una buona dose di consapevolezza post- me too. Elizabeth Banks rischia tutto con questo progetto, mettendoci la faccia ed il nome scrivedone la sceneggiatura, curandone la regia ed interpretando il ruolo del mentore. Kristen Stewart invece eredita il tipico personaggio dinamico, impaziente ed esuberante del gruppo e ci regala una figura adrenalinica e centrale molto in sintonia con le eroine un pò impossibile del cinema attuale di Hollywood. Naomi Scott serve chiaramente per attirare il pubblico di spettarici nerd legate alla sua principessa Jasmine e la sua power ranger precedente,un pubblico nel frattempo un pò cresciuto ed in cerca effettivamente di cose in sitonia con le sue mutazioni. Infine Ella Balinska appena uscita dalla teenventure The Athena serve a traghettare il suo pubblico più fortemente adolescente verso il nuovo franchise oltre ad essere la novità al cinema del terzetto
Bastano pochi minuti di visione per capire che il film non solo non è destinato al pubblico delle varie serie televisive precedenti ma nemeno quello dei due film di McG, con il rinnovamento della serie si cambia indirizzo di spettatori ed il nuovo target è di adolescenti di genere femminile: per la prima volta nel mondo delle Charlie’s Angels le ragazze lottano per le ragazze.
Una volta individuato il target del prodotto, tutto si fa più chiaro, si capisce perchè Patrick Stewart reciti così sopra le righe, perchè certe battute siano così dirette e semplici ed anche perchè vi siano metafore visive così esplicite. Le spettatrici di Charlie’s Angels 2019 sono ancora troppo giovani per conoscere Laura Mulvey, Donna Harraway e le loro gloriose colleghe ma pur essendo troppo presto per giocare con i codici della femminist film theory il prodotto offre elementi che ne evocano i principi in modo esplicito e diretto, non c’è dunque analisi extradiegetica raffinata o sublimazioni ma pura esplicitazione per un pubblico ancora alle prime armi ma già pronto per una buona dose di Girl’s power.
Il prodotto forza a tutta velocità verso un pubblico diverso, tenta di rigenerare la saga aprendo a possibilità di infinti seguiti e spin-off e mantiene un taglio rassicurante anche nei momenti più bui, perfetto per uno streaming sulle nuove piattaforme come Disney+. Tutte queste innovazioni si scontrano però con un pubblico abituato a considerare Charlie’s Angels un prodotto femminista ma non troppo, compiacente verso il pubblico maschile e con toni più adulti e talvolta ammiccanti. Le difficoltà del film in fondo sono quelle di un prodotto che cambia il suo target storico soffrendo di un nuovo consumatore privilegiato che lo guarda con sospetto ed un consumatore tradizionale inevitabilmente contrariato, l’idea rimane sinceramente interessantissima e coraggiosa e merita l’incoraggiamento di chi firma questo pezzo.