Cena con Delitto, un’indagine della realtà

Cena con delitto

Immaginate di trovarvi a un tavolo dove si stia disputando una partita di Poker. Sul piatto c’è la somma più alta che possa essere puntata. Ogni giocatore crede di avere la mano vincente, soprattutto crede di conoscere le mani degli altri. Tranne una: la faccia da poker non riesce proprio bene a quella giocatrice, che è quasi sul punto di lasciare la partita. Ma, inaspettatamente, le puntate si chiudono e la ragazza rimane incastrata nel gioco, carte in mano e un all-in che la potrebbe rovinare sul serio. La trama di Cena con Delitto (trailer) è chiaramente più complessa di così, ma, se si potesse descrivere con una metafora, questa appena raccontata si adatterebbe bene.

Questo film è una detective story decisamente non convenzionale. Non segue passo per passo le indagini, bensì le sfrutta per focalizzare l’attenzione sui personaggi e le azioni che compiono. Come dichiarato dallo stesso regista e sceneggiatore, Rian Johnson (Star Wars – Gli ultimi Jedi), e riconosciuto da tutto il cast, ogni personaggio di Cena con Delitto è un ritratto delle molteplici realtà in cui ci si può imbattere oggi. C’è infatti ogni genere di personalità e stato sociale. Per non parlare della compresenza di più generazioni: a partire, se non dalla Grand Nana Wanetta, dal capofamiglia e vittima, Harlan Thrombey (Christopher Plummer) per finire al più giovane del cast e della famiglia, l’adolescente Jacob Thrombey (Jaeden Martell).

A capo delle indagini è il detective privato Benoit Blanc, interpretato da un poliedrico Daniel Craig. Eccentrico e distinto, elegante nel suo completo in stile Classic Hollywood, non potrebbe essere più lontano dallo 007 che siamo stati abituati a conoscere. Eppure, un filo conduttore tra i due lo si può rintracciare nell’umanità che l’attore infonde. La sua interpretazione di James Bond donava credibilità e fallibilità alla figura schematizzata di una spia che portava immancabilmente a termine ogni missione. Allo stesso modo, il detective che mette in scena in Cena con Delitto è concreto, intelligente e perspicace, divertente, irriverente, ma non onnisciente. Ed è proprio questa sua particolarità a distinguerlo dal cliché dell’investigatore alla Sherlock Holmes, sempre un passo avanti, capace di prevedere ogni mossa e anticiparla. Benoit Blanc è prima uno spettatore, come sottolineano l’utilizzo del secondo piano rispetto ai due poliziotti che conducono l’interrogatorio, le sfocature quando la mdp si avvicina a lui e il particolare della mano nel momento in cui preme un tasto del pianoforte. Quando, infine, entra a far parte dell’azione diventa uno strumento di verità che non si limita ad esporre i fatti, ma li rincorre nonostante le numerose bugie, che riconosce da alcune discrepanze nei racconti.

Personaggio di spicco è anche Linda Drysdale, figlia maggiore di Harlan Thrombey, impersonata da una divina Jamie Lee Curtis. I fan degli anni ’80 o ’90 non possono non conoscerla bene: poche attrici sono riuscite a coniugare dei tratti somatici tanto duri con una così elevata sensualità. Basti citare film come True Lies, in cui improvvisa uno spogliarello per Arnold Schwarzenegger, o Una poltrona per du”, dove interpreta una prostituta che si rivelerà un’importante alleata per Eddie Murphy e Dan Aykroyd. In Cena con Delitto la Curtis rimane un elemento iconico: con i suoi abiti eleganti e seri dai colori vivaci, è colei che prenderà il posto del padre nella guida della famiglia. È autoritaria, composta, si è fatta una posizione con le sue forze, sa cosa deve fare e si prende la responsabilità di mantenere alto il suo rango. Eppure, non smette di essere una figlia affezionata al padre, capace di piangere come tutti e di non riuscire a trattenere uno spasmo di commozione mentre parla del passato con Harlan. Proprio per questo, risulta ancora più apprezzabile allo spettatore, che empatizza facilmente con lei.

Tra i tanti, degno di nota è anche Ransom Drysdale, unico figlio di Linda e Richard Drysdale (Don Johnson), interpretato da un alternativo Chris Evans. Se eravamo abituati a vederlo come il Capitan America della Marvel, il bravo ragazzo difensore dell’Universo, in Cena con Delitto, diventa l’opposto. Ragazzo viziato e altezzoso, indifferente a ciò che lo circonda e fondamentalmente egoista, sembra essere l’unico con un alibi, sebbene abbia un movente non da poco. C’è un alone di ambiguità attorno a lui nelle sue fugaci visite alla villa, che porta lo spettatore a chiedersi quanto in realtà sia coinvolto nella vicenda. Per ammissione del regista, si è voluto giocare sulla percezione che lo spettatore ha dell’attore Evans nello scontro con il personaggio Ransom. In effetti, la prova attoriale c’è ed è stata, a parere personale, ampiamente superata.

Come si può intuire, uno dei maggiori punti di forza del film è proprio il cast spettacolare. Dai già citati colossi quali Christopher Plummer (Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il Diavolo), Jamie Lee Curtis, Don Johnson (Watchmen) e Daniel Craig, a Toni Collette (Unbelievable), che interpreta Joni, la cognata svampita e hippy proprietaria di un business new age che non sta andando bene. O Michael Shannon (Revolutionary Road), il minore dei fratelli Thrombey, sempre alla ricerca dell’approvazione del padre ma senza un reale talento. Per finire a delle vere e proprie rivelazioni quali Ana De Armas (Blade Runner 2049), che è Marta Cabrera, l’infermiera personale di Harlan incapace di mentire, Katherine Langford (Tredici), cioè Meg, unica figlia di Joni, e il succitato Jaeden Martell (It), il più giovane dei cugini Thrombey, sempre attaccato al suo telefono e con l’aria costantemente irritata, proprio come un adolescente viziato e annoiato.

Insomma, un film variegato e ben strutturato, divertente, che non stanca e assolutamente non scontato. Dal 5 dicembre nei cinema!

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