#WeAreOne: Daughters of Chibok, cronaca di una sparizione in realtà virtuale

Daughters of Chibok

Chibok è una città della Repubblica Federale della Nigeria appartenente allo Stato di Borno. La città è oggi nota per lo spaventoso sequestro di 276 studentesse liceali, avvenuto fra la notte del 14 e 15 aprile del 2014. Ad oggi ancora molte ragazze sequestrate non sono state rilasciate e si sospetta che una percentuale delle stesse sia morta durante questi sei anni di dolorose trattative. Come conseguenza dell’evento trentatré genitori delle ragazze sequestrate sono morti per il dolore dell’esperienza. In Nigeria ancora oggi si tratta sulla liberazione delle studentesse.

Joel Kachi Benson con Daughters of Chibok (trailer), racconta in realtà virtuale la straziante storia delle ragazze di Chibok, attraverso la storia della scomparsa di Rifkatu narrata dalla madre Yana Galang. Il regista accompagna la donna nel suo quotidiano, tra il recupero dell’acqua e la coltivazione di un arido campo; tra gli incontri pubblici ed istituzionali per sensibilizzare la causa e la battaglia per la prosecuzione delle trattative per il ritorno a casa della ragazza.

Un film intenso e straziante che in soli undici minuti ci obbliga ad immergerci in un mondo lontano, incomprensibile per alcuni versi, ma totalmente integrato nella sfera della rabbia e del dolore che ci evoca in quanto testimoni passivi della terribile storia delle studentesse. Il film è ora in programmazione al We Are One Film Festival 2020 ed è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2019 vincendo il premio come miglior film in realtà virtuale.

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