#RomaFF14: Waves, potente dramma dall’estetica vitale e contemporanea

#RomaFF14:Waves, potente dramma dall’estetica vitale e contemporanea

Sequenze dal vorticoso ed energico stile del videoclip musicale contemporaneo vengono più volte riproposte come ventate di una vita meravigliosa, come quella che si vede nelle pubblicità della Apple o di qualche agenzia di viaggi. Ma queste sono solo onde alte e momentanee che si infrangeranno a breve con risacche pericolose. Waves (trailer), onde di vita che bisogna avere la forza di cavalcare, scritto e diretto da Trey Edward Shults, ha già stupito ai Festival di Telluride e Toronto e ora si presenta alla Festa del Cinema di Roma e in sala dal 15 novembre per mostrare tutta la sua moderna forza espressiva in un dramma d’impatto.

Il regista apre delineando con un ritmo contagioso contraddistinto da riprese dinamiche sempre in movimento, luci e colori accesi, fluo, una musicalità che varia tra il rap/trap e la musica da club la vita perfetta di Tyler (Kelvin Harrison Jr.), diciottenne afroamericano, tra amici, scuola, feste, una ragazza di cui è innamorato e il wrestling che ne stimola la sicurezza e fiducia in sé e gli può assicurare un futuro promettente. Il suo universo adolescenziale viene improvvisamente sconvolto da un infortunio alla spalla che ne mina quello che si rivela un fragile equilibrio psicologico, e dal litigio con la sua ragazza (Alexa Demie), che rimasta incinta rifiuta l’aborto. Tyler scivola nell’incoscienza più scriteriata facendosi dominare dall’impulsività e trascina in una crisi profonda anche la sua famiglia. A questo punto la storia cambia protagonista lasciando Tyler e spostandosi sulla sorella, Emily (Taylor Russel), la quale affronta un processo di maturazione cercando di ricongiungere la frattura familiare.

Interessante notare come in concomitanza dei momenti vissuti dai protagonisti il formato si dilati negli atti che rasentano la felicità o uno stato delle cose più normale e si restringa imprigionando i personaggi nelle macrosequenze più critiche arrivando ad un 4:3 quasi soffocante che rispecchia quindi l’interiorità di Tyler prima ed Emily poi, in un climax di formati che inizia restringersi consequenzialmente fino all’instabilità di Tyler e che poi si allarga sempre di più tornando allo stato iniziale di pari passo al percorso apprensivo di Emily.

Waves racconta il dramma di una famiglia moderna in un modo che si rinnova ad ogni svolta generando un’esperienza audiovisiva esteticamente e narrativamente efficace dall’inebriante potenza per esplicitare come la vita, nonostante tutte le avversità, prosegua incessante.

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