La battaglia di Hacksaw Ridge, la recensione del film su Infinity

la battaglia di hacksaw ridge

Nel 2016 Mel Gibson torna dietro la macchina da presa per dirigere il suo nuovo film: La battaglia di Hacksaw Ridge (qui il trailer). La pellicola si basa su dei fatti realmente accaduti e racconta le gesta di Desmond T. Doss, un obiettore di coscienza che durante la seconda guerra mondiale si rifiuta di usare le armi sul campo di battaglia. Grazie a lui e alle sue abilità da medico militare sono state salvate numerosissime vite e le sue azioni verranno poi premiate con una medaglia d’oro al Congresso facendo di lui, di fatto, il primo obiettore di coscienza a ricevere tale riconoscimento.

Il ritorno alla regia di Mel Gibson è di grande effetto. La battaglia di Hacksaw Ridge può infatti vantare di un comparto tecnico e visivo decisamente lodevole, presentando delle scene d’azione ottimamente girate e di fortissimo impatto. Non a caso il film è stato candidato a ben 6 premi Oscar, riuscendo a portarsene a casa 2: quello per il miglior montaggio e quello per il miglior montaggio sonoro. L’utilizzo che Gibson fa della macchina da presa è sorprendente e dettagliato allo stesso tempo. Non c’è nulla che il film lasci all’immaginazione, le scene di guerra rappresentate sono crude, violente ed estremamente realistiche. In questo contesto fatto di morte, dolore e distruzione, spiccano le nobili azioni di Desmond Doss che mosso da una fortissima fede in Dio, è convinto che la guerra sia una cosa giustificata, seppur terribile, ma che uccidere sia profondamente sbagliato e per questo si rifiuterà categoricamente di imbracciare un’arma da fuoco. Lo stesso Desmond affermerà che dove i suoi compagni distruggono, lui sarà lì per riparare ai danni fatti.

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Il film, oltre ad essere un ottimo e solido film di guerra, è anche un’occasione per il regista di tornare a riflettere su uno degli argomenti che più lo affascinano, ovvero la fede. Desmond Doss ricorda in un certo modo la figura cristologica: proprio come Cristo è un uomo disposto a sacrificarsi per far del bene nonostante in un primo momento venga processato e deriso per via della sua fede. Desmond viene difatti rappresentato come un uomo incapace di commettere atti malvagi, che nel corso della sua missione sarà costretto a percorrere un cammino tortuoso e difficile, colmo di sofferenza, che lo porterà poi, in seguito, ad essere quasi identificato come un martire. Non è affatto un segreto che Gibson molto spesso tenda a privilegiare storie con protagonisti uomini dotati altissimi valori morali, che al termine di un percorso pieno di insidie e sacrifici, riescono ad adempiere al loro compito, arrivando a raggiungere una sorta di beatificazione morale (basti pensare a quanto avvenuto con altri film del regista quali: Braveheart, Apocalypto e ovviamente con la Passione di Cristo).

La battaglia di Hacksaw Ridge è un film assolutamente da non perdere, capace di intrattenere con scene di guerra al cardiopalma e momenti di grande cinema. L’ultimo film di Gibson è anche un’opera capace di far riflettere lo spettatore, rendendolo partecipe di una storia che esalta il valore della vita e quello della speranza, in un mondo dove morte e sofferenza sembrano apparentemente regnare incontrastate.

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